Occupazioni, botte alla polizia e cori sessisti contro Giorgia Meloni durante la manifestazione a Genova. Ma per Maurizio Landini non dobbiamo moderare i termini. Secondo mr. Cgil si è trattata di mera "discussione" o al massimo "tensione sindacale".
"Non c'è stato nessun atto di terrorismo come è stato dichiarato - ha spiegato Landini -, anzi, ci andrei piano con questi termini, perché siamo nell'azienda ex Ilva, che è l'azienda di Guido Rossa, che è stato ucciso dalle Brigate Rosse, che era un iscritto alla Fiom. Certo c'è stato una tensione sindacale, perché siamo in una vertenza delicata, che ha visto delle proclamazioni di sciopero della Fiom, della Fim, dell'Usb e non della Uilm, quindi c'è stata una tensione, anche una discussione".
"Noi siamo per ricostruire un percorso unitario - ha proseguito Landini -, per riconoscere e rispettare anche le differenze, il punto oggi è la lotta che quei lavoratori hanno messo in campo per chiedere che venga ritirato il piano, che di fatto rischia di portare alla chiusura, e che si riattivino le attività anche a Genova. Mi pare tra l'altro che dall'incontro che il governo ha fatto questa mattina con il sindaco e con il presidente della Regione arrivano segnali che vanno nella direzione richiesta dai lavoratori e quindi credo che la lotta dei lavoratori e la lotta della città di Genova dimostri che quello è il modo per difendere il lavoro e per far crescere questo Paese".