La notizia, nel clamore – o disgusto – destato dall’introduzione di insetti in polvere nella nostra dieta tanto sponsorizzati dal programma “dirigista” Farm to fork dell’Ue, è rimasta sottotraccia. Eppure è clamorosa: a commerciare la polvere parzialmente sgrassata ottenuta dal grillo domestico (Acheta domesticus) sarà una sola azienda. Per giunta extra-europea. Si tratta della “Cricket one”: sede fiscale e operativa? In Vietnam. Proprio così: come si legge nel regolamento di esecuzione Ue 23/5 2023 della Commissione, è stata questa società la prima ad aver richiesto già nel 2019 l’immissione del macinato di grillo e l’unica poi ad aver ottenutol’autorizzazione dal 23 di gennaio scorso a poter commerciare la polvere ricavata dalla lavorazione dell’insetto. Tutto ciò in esclusiva per cinque anni grazie alla rivendicazione di un diritto di proprietà industriale valutato positivamente dalla Commissione Ue: a meno che – come si legge nel documento – un richiedente successivo riesca ad ottenere un’autorizzazione per lo stesso alimento. Ipotesi inverosimile nel breve raggio, dati i tempi di approvazione.
PROPRIETÀ INDUSTRIALE
Come è stato possibile questo? Grazie agli elementi forniti dalla Cricket one stessa dato che ha dimostrato di detenere in patria «il diritto di proprietà industriale e il diritto esclusivo di riferimento per quanto riguarda gli studi e i dati scientifici relativi alla descrizione dettagliata del processo di produzione». La Commissione Ue ha reputato la richiesta conforme alle prescrizioni del regolamento 2015/2283: quello relativo all’introduzione di nuovi cibi all’interno dell’Ue. In soldoni: tutto passerà per la società vietnamita. Per un volume di affari niente male dato che il grillo in polvere potrà finire ovunque: dal pane ai cracker, dalle barrette ai biscotti, dalle bevande ai preparati, dalle minestre alla pasta.
Il caso ha suscitato più di una perplessità da parte di chi, in tutte le sedi nazionali e comunitarie, si oppone all’introduzione di questi «nuovi alimenti» nella nostra dieta. E vuole vederci chiaro anche dal punto di vista economico. «Si tratta di una vicenda doppiamente scandalosa», spiega a Libero Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia e firmatario di un’interrogazione rivolta proprio a Ursula von der Leyen. Per l’esponente meloniano, al netto della critica serrata all’idea stessa che insetti e cibi sintetici possano essere considerati alimentazione, sono diversi i nodi da sciogliere. «L’Ue è sempre solerte a promuovere liberalizzazioni e a perseguire in nome di ciò i balneari, i tassisti e così via. Dopodiché si scopre che un’azienda vietnamita, di fatto, detiene un vero e proprio monopolio sulla polvere di grillo». Questo, oltretutto, in base a dei dati «esaminati dall’Efsa ma non pubblicati».
Di qui la sollecitazione alla Commissione su due punti: «Se vi sono altre richieste in corso per lo stesso alimento e soprattutto se altri alimenti di questo genere cercheranno di inondare il mercato europeo. Nella consapevolezza, fra le altre cose, che un monopolio di mercato non possa e non debba essere foraggiato dall’Ue». I dubbi dell’esponente di FdI non si esauriscono qui. «In un momento così delicato per le istituzioni comunitarie, ricordo a tutti che siamo in pieno Qatargate, chiediamo trasparenza anche per questo motivo. Vogliamo capire quali argomenti così convincenti siano stati portati tanto da spingere la Commissione ad autorizzare un’unica azienda».
PRUDENZA
Azienda che potrebbe usufruire pure di fondi “in monopolio” di una certa rilevanza se – si chiude così l’interrogazione – «l’alimento in oggetto verrà trattato alla stregua degli altri per quanto riguarda i finanziamenti europei per la promozione». Aldilà delle risposte attese da Ursula & co resta alta la guardia di FdI sulla promozione di snack e cibi a base di insetti: soprattutto per la salute dei più piccoli. Per questo Procaccini, rilanciando tutti i dubbi fatti emergere in Italia dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, avanza già una proposta: «Gli effetti di questa farina iper-processata sono sconosciuti. L’Ue mette “alert” ovunque, lo fa incredibilmente sul vino e sul prosciutto crudo. Ecco: crediamo che proprio nel caso di questo pseudo-alimento ci siano motivi più che abbondanti per applicare l’etichetta che invita alla cautela...».
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.