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Germania, tutta la verità: cosa ci insegna il fallito colpo di stato

di Klara Murnau sabato 4 marzo 2023

6' di lettura

Qualche mese fa, migliaia di poliziotti tedeschi in passamontagna si sono sparpagliati in tutto il paese arrestando 25 persone e sequestrando armi per ribaltare quello che le autorità hanno descritto come «un diabolico complotto per rovesciare il governo del paese e ripristinare la monarchia». Ah. Il procuratore capo del caso ha informato che il «braccio militare» del gruppo stava costruendo surrettiziamente «un nuovo esercito tedesco». Pure. Il giorno dopo, però, ha fatto apparire la situazione più come la sceneggiatura di un film dei Monty Python che di un serio Colpo di Stato. Il presunto capobanda dell’impresa è il principe Heinrich XIII Reuß, rampollo dai lunghi capelli di una linea aristocratica di 800 anni, che secondo le autorità organizzava incontri cospiratori nel suo castello in cima alla collina nella Turingia rurale. Il principe settantunenne e i suoi presunti complici, alcuni dei quali pensionati, hanno assemblato un formidabile arsenale che comprendeva: almeno una balestra, una fionda, spade, oltre a fucili da caccia di incerte annate e pistole. Noblesse Oblige. 


Non si trattava di certo di Al Qaeda, ma il fatto che molti tedeschi invece temano il contrario, rivela molto più sul fragile stato della psiche nazionale, che sulla stabilità delle istituzioni democratiche del paese. Sin dalla fine della seconda guerra mondiale, i tedeschi hanno vissuto secondo il motto “Wehret den Anfängen” (resistere agli inizi), prendendolo, come fanno di solito, molto alla lettera. La Germania non è estranea ai terroristi seri. A partire dagli anni ’70, un gruppo di sinistra noto come Red Army Faction uccise più di 30 persone. A partire dal 2000, dei neonazisti che si autodefinivano Movimento Nazionalsocialista Clandestino (Nsu) ha continuato per anni una follia omicida che ha provocato la morte di nove persone. Mohamed Atta, il leader dell’attacco aereo dell’11 settembre al World Trade Center, organizzò il suo equipaggio ad Amburgo, dove da studente trascorse molti anni.

ARMATA IMPROVVISATA
Sebbene non ci siano dubbi che un gruppo come quello del principe Heinrich avrebbe potuto ammazzare qualcuno, l’idea che avrebbe potuto pure minacciare la stabilità del paese più popoloso dell’Unione europea è semplicemente assurda. La sola struttura federale della Germania, imposta al paese dopo la seconda guerra mondiale per impedire la centralizzazione del potere (ad esempio ciascuno dei 16 stati tedeschi ha il proprio dipartimento di polizia), renderebbe difficile anche ad una forza ben organizzata di rovesciare il governo, figuratevi a degli invasati improvvisati. L’eterogeneo equipaggio di Reuß includeva un ex deputato del partito di estrema destra “Alternativa per la Germania”, un comandante delle forze speciali tedesche in pensione (che ha lasciato il servizio nel 1996 e non ha mai assistito a un combattimento), nonché un tenore, un costruttore e uno chef (sia mai che avessero un languorino improvviso). Dopo aver rovesciato il governo, i cospiratori hanno pianificato di istituire un “consiglio” politico per governare il paese sotto il principe Heinrich. Tra loro molti sono aderenti a un movimento marginale noto come “Reichsbürger”, che sostiene che la Repubblica Tedesca sia uno stato illegittimo e desidera il ritorno della monarchia. Le autorità stimano che il numero totale degli aderenti al “Reichsbürger” (spesso arrestati per non aver pagatole tasse e hanno una storia di sparatorie contro agenti di polizia), sia di circa 20.000 individui. Tra loro alcuni membri del movimento no-vax tedesco, i cosiddetti Querdenker o “pensatori laterali”.


Non è chiaro come queste volpi sarebbero riuscite ad impadronirsi delle istituzioni centrali di un paese di oltre 80 milioni di abitanti. Principio centrale della narrativa confusa dei Reichsbürger, è che la Germania sia diventata un vassallo degli Stati Uniti, una pedina sulla scacchiera del colonialismo americano. Non sorprende dunque, che anche i membri del gruppo, incluso il principe Heinrich, siano filo-russi. Insieme alla sua fidanzata, anch’essa arrestata, il principe si è avvicinato all’ambasciata russa a Berlino per cercare di raccogliere sostegno per la sua missione. Ma l’azione era troppo folle persino per i russi, che hanno rifiutato con una mezza risata. In ogni caso, gli esperti di terrorismo non prendono l’evento alla leggera e avvertono che una combinazione di pandemia, guerra in Ucraina e crisi energetica dell’Europa ha messo il paese al limite. «Vedremo più eventi come questo», ha dichiarato Peter Neumann, professore al King’s College di Londra. «Dalle proteste contro le politiche sulla pandemia di Coronavirus è emersa una palude ben collegata, ed ora questa scena si è radicalizzata». Beh, vediamo il lato positivo: almeno per un po’ non avranno modo di annoiarsi.

CONTRADDIZIONI
Insieme a un forte istinto comunitario ed egualitario, i tedeschi sembrano di mentalità aperta e liberale rispetto a molti altri paesi/culture, ma di fondo restano piuttosto disapprovanti, a volte persino ostili nei confronti di chiunque o qualsiasi cosa originale e straordinaria sia fuori dagli stretti confini. Questo non corre tanto lungo le linee dell’etnia o dello status sociale, ma riguarda molto più la personalità e lo stile di vita. La loro poco “romantica” visione della vita li rende una nazione di pragmatici e cinici, in cui chi sogna e osa in grande è disapprovato e riportato rapidamente con i piedi per terra. Parte di questo implica il risultare relativamente indifferenti o anche leggermente scortesi nei confronti di estranei e conoscenti, non per vera aridità d’animo, ma piuttosto per il concetto base per cui essere allegri e accoglienti nei confronti di qualcuno che non si conosce bene viene considerato superficiale e probabilmente anche inefficiente.


Elitarismo. Il sistema educativo a tre livelli, il rispetto per certi titoli (come Professore) riflettono una cultura altamente stratificata in base non tanto al reddito quanto ai titoli guadagnati e al rendimento scolastico. Le élite tedesche, in particolare quelle cresciute nell’ex Germania Ovest, tendono a giudicare i comportamenti o le espressioni culturali degli altri concittadini che considerano al di sotto di loro. Questo mi fa pensare ad alcuni amici tedeschi che ammettono di minimizzare il loro apprezzamento per McDonalds o evitare gli appuntamenti per un caffè da Starbucks. Strano pensando quanto siano comuni sul territorio. Questo perché la maggioranza ha esattamente gli stessi valori e pensa allo stesso modo praticamente su qualsiasi questione tu possa suggerire, ma contemporaneamente si lascia andare a incredibili voli pindarici (anche complottisti) e, nonostante la loro “efficienza”, possono tendere talvolta a diffidare della scienza in favore di omeopatia e altre corbellerie. Non a caso, ahimè, la Nuova Medicina Germanica di Hamer hatrovato terreno fertile, arrivando amietere vittime anche al di fuori dei suoi confini. La società tedesca attuale è estremamente diversificata per cultura, etnie e più anglicizzata/globalizzata.Molte caratteristiche e stereotipi semplicemente non esistono più, perché l’ambiente è cambiato drasticamente, specialmente nelle grandi città come Istanbul, Izmir eAnkara (questa è una battuta, si tratta di città turche: dovreste ridere).
I tedeschi hanno una tradizione fortemente regionalizzata, ma la maggior parte della conoscenza si limita a birra, salsiccia e lederhosen, che in realtà rappresentano solo un’area del paese (Baviera). Le usanze della Germania Est sono praticamente sconosciute ai più, anche ai tedeschi moderni.

ANCHE SPRECONI
Dulcis in Fundo: ingegneria e precisione. Perché sì, i crucchi sono bravi in ingegneria. E sì, amano le macchine e tutto ciò che riguarda la funzionalità, essendo di solito molto precisi. Ma non sempre. Possono anche essere terribilmente inefficienti e casinisti: pensate ai disastri di costruzione dell’aeroporto di Berlino-Brandeburgo. In principio si prevedeva che sarebbe costato 770 milioni di euro, diventati 1,7 miliardi nel 2002, 2 miliardi nel 2007, 2,8 miliardi nel 2008, almeno 4,5 miliardi nel 2012, 5,1 miliardi alla fine del 2014, fino ai 5,4 miliardi di euro nel 2016, per poi aprire il 31 ottobre 2020. E se pensavate che almeno fossero puntuali, non avete mai preso l’operatore ferroviario nazionale tedesco (DB). Un’azienda che negli ultimi anni è stata oggetto di un attento esame per non aver rispettato gli standard di puntualità e per aver subito così tanti ritardi e interruzioni (fino a 2-3 ore), da diventare uno scherzo nazionale. Ma noi li amiamo così i teutonici: tutti d’un pezzo e pianificatori precisi, affidabili ed eccellenti, ma con un twist

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