Un esempio di buona pratica educativa. È il timbro che si potrebbe apporre alla circolare emessa da Andrea Di Mario, preside del Liceo Carducci, a seguito del fatto grave di sabato mattina. Ricordiamo: davanti all’Istituto è comparso uno striscione “Ma quale merito, la vostra è solo violenza”, con tanto di “A” cerchiata, simbolo anarchico, e a fianco due foto del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Capovolte, a metafora di Piazzale Loreto, luogo non distante dalla scuola. «Si tratta di un gesto, certo di qualche isolato, ma brutale, brutto, violento e pesante», scrive il preside, «sono innanzitutto dispiaciuto per le figure istituzionali coinvolte; sono dispiaciuto anche per tutti gli studenti del liceo che hanno dovuto assistere a questo spettacolo misero mentre entravano a scuola, come ogni giorno». E sottolinea, poi, come il liceo Carducci sia «da sempre e sempre più uno spazio plurimo, aperto, pacifico, democratico».
E ancora: «Continueremo come sempre e sempre più a promuovere i valori della democrazia, della tolleranza e del pluralismo». Inoltre, evidenzia il preside, «in questa scuola si insegnano in modo rigoroso le materie di studio, ma dico sempre che il Carducci è anche una scuola di politica, perché qui gli studenti hanno la possibilità di apprendere e praticare il culto della rappresentanza, del confronto», e tutto ciò «vogliamo farlo insieme, imparando, creando forme nuove, senza rimanere incagliati in linguaggi vecchi, logori e cupi, che alzano muri. Il ‘carduccianio’ è rigoroso e non accetta la logica da cultura violenta». Insomma, un inno, profondo e senza faziosità, al compimento di quel sentiero civile che si può imboccare praticando la democrazia fin dai banchi di scuola. E lo stesso ministro Valditara, postando il documento su Twitter, ha definito il professor Di Mario «un preside coraggioso, consapevole del suo alto ruolo istituzionale». L’iniziativa del dirigente scolastico viene apprezzata anche dagli stessi studenti. Alberto T, rappresentante, dice a Libero: «Quelle del preside sono state parole chiare e nette, che appoggiamo e che ben riassumono lo spirito del Carducci».
Quanto accaduto ha creato sgomento soprattutto in chi, ogni mattina, si siede dietro ai banchi. «Quello striscione e quelle foto», prosegue Alberto, «rappresentano un’iniziativa gravissima che non ci appartiene, noi rappresentanti l’abbiamo condannata subito e in modo unanime, con un comunicato interno, aldilà delle diverse appartenenze. Nella nostra scuola si fa politica, sì, ma in totale democrazia, con toni di rispetto reciproco e mai ricorrendo a gesti violenti, come quello che invece è stato sabato mattina. Non vogliamo essere ricondotti in alcun modo a quanto accaduto». Dunque, parole esplicite da parte degli studenti. Aldilà di questo, il rilancio della circolare del preside da parte di Valditara ha suscitato reazioni politiche. Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, attacca il ministro dell’Istruzione. «Il suo spirito democratico e il richiamo dei principi costituzionali affiorano a intermittenza, il ministro colpisce con critiche e censure la preside Savino, che ha scritto una lettera ineccepibile per condannare la violenta aggressione agli studenti fiorentini del Liceo ‘Michelangiolo’, mentre interviene prontamente ad applaudire la lettera del preside Di Mario, che giustamente condanna le inqualificabili immagini e relativi messaggi contro il ministro stesso e il presidente del Consiglio». L’accusa doppia morale però non regge. La preside Annalisa Savino, militante del Pd, aveva impostato una circolare alquanto strumentale. E Valditara era intervenuto richiamando alla necessità di equilibrio.