Via libera del Consiglio dei Ministri all'arresto obbligatorio in flagranza per chi commette atti di violenza contro gli insegnanti. A confermarlo Giuseppe Valditara. Il ministro dell'Istruzione e del merito, durante la conferenza stampa dopo il Cdm, precisa che l'arresto "non si estende ai minori". D’altronde, riporta i numeri, "nel 2024 e con una tendenza che si conferma nell'anno scolastico in corso, sono soprattutto i genitori che aggrediscono docenti e dirigenti". Ecco dunque che "si modifica l'articolo 380 del Codice di procedura penale, prevedendo l'arresto obbligatorio in flagranza di reato nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici. Si modifica anche l'articolo 583 Quater del Codice Penale, prevedendo un aggravamento delle pene per lesioni al personale scolastico e in particolare. Ad esempio per le lesioni lievi la pena passa da 6 mesi a 3 anni, a da 2 anni a 5 anni di reclusione".
Il ministro spiega poi che questa norma arriva dopo quella per il personale medico: "Il personale scolastico è, dopo quello sanitario, quello in assoluto più toccato da aggressioni, più coinvolto passivamente, suo malgrado, in aggressioni. Vi è stato un aumento impressionante, soprattutto da parte dei genitori a carico di personale scolastico, mentre nel 2022-23 la maggioranza delle aggressioni erano a opera di studenti. Dal 23-24 la tendenza si conferma e nel 24-25 c'è stato un rovesciamento di prospettiva: sono soprattutto genitori che picchiano docenti o dirigenti scolastici".
Dopo aver elencato una serie di gravi episodi di aggressione che hanno visto come vittime docenti e presidi, Valditara aggiunge che "noi vogliamo ispirarci a un principio molto chiaro: un insegnante, un dirigente scolastico non si toccano. Un educatore che lavora per i nostri figli non si tocca". Novità anche per chi ottiene un 5 in condotta, che d'ora in poi sarà automaticamente bocciato. E questo vale anche per i casi di bullismo grave. In caso di 6 in condotta, invece, lo studente sarà rimandato a settembre e non potrà essere ammesso alla classe successiva fino al superamento di un 'esame di riparazione' durante il quale dovrà presentare un elaborato critico sui valori e i principi violati dal proprio comportamento, dimostrando di aver compreso la gravità delle proprie azioni anche alla luce dei principi costituzionali e delle regole della comunità scolastica.
Per quanto riguarda l'educazione sessuale, "i genitori devono essere consapevoli delle iniziative didattiche in temi sensibili, come quello della sessualità. Per le attività extracurricolari e per quelle legate all’ampliamento dell’offerta formativa in ambito di sessualità si stabilisce che le scuole devono acquisire il consenso preventivo per iscritto dei genitori, in base a preventive informazioni esaurienti legate ai soggetti esterni coinvolti, al materiale didattico che verrà utilizzato, alle finalità e alle modalità di svolgimento delle attività proposte". Motivo per cui, "per le attività che devono svolgersi obbligatoriamente – conclude –, le scuole devono fornire agli studenti un’attività formativa alternativa laddove sia stato negato il consenso da parte dei genitori. Per le scuole dell’infanzia e per le elementari i temi legati alla sessualità che possono essere affrontati sono solo quelli contenuti nelle indicazioni nazionali, quindi nei programmi nazionali di biologia, etc".