Il caso del Sole

Vittorio Feltri, vogliono Napoletano in galera? Perché andava premiato

Vittorio Feltri

Sorprendente. Per Roberto Napoletano la procura di Milano ha chiesto la conferma della condanna a due anni e sei mesi di galera, senza contare che dovrebbe versare 50mila euro. I Pm lo considerano un delinquente accusandolo di essersi dato da fare per aumentare le vendite del Sole 24 ore di cui era direttore responsabile. Mi sembra una follia, una assurdità. Non capisco in che cosa consista il reato che gli viene contestato. È ovvio che il capo di una redazione si impegni in ogni modo allo scopo che il suo giornale incrementi le vendite; qualunque editore quando assume un direttore gli chiede d'incrementare la diffusione del media che gli affida. Il dirigente di un quotidiano che voglia svolgere il suo lavoro egregiamente oltre a controllare le pubblicazioni e a impostarle, tiene d’occhio il bollettino delle vendite e si dà da fare affinché queste non solo non soffrano, ma si fa in quattro per farle crescere. Infatti se casomai calano, la prima testa che salta è proprio quella del direttore, il quale di norma è ben pagato proprio perché la sua poltrona traballa sempre.

 


Il problema che Napoletano fosse attento alla parte commerciale del Sole è inesistente, egli semmai doveva essere premiato per il gran lavoro svolto. La sua eventuale condanna definitiva sulla base delle contestazioni che gli vengono rivolte sarebbe una ingiustizia inspiegabile con la logica. A meno che vi siano altri elementi di accusa finora mai resi noti. Stando a ciò che si conosce attualmente della inchiesta ho l’impressione che la giustizia stia calpestando una buccia di banana. Oggi il giornalista dirige un altro foglio, il Quotidiano del Sud, e lo fa nel pieno rispetto delle regole, impedirgli con una pena tanto pesante di continuare la sua nuova attività costituirebbe una sorta di persecuzione, dal mio punto di vista - quello di un collega corretto - sarebbe crudele oltre che immotivata. Sappia Napoletano che sono solidale con lui e mi auguro che la paradossale vicenda si chiarisca presto una volta per tutte. Devo infine confessare, avendo guidato otto testate, di essermi sempre impegnato affinché i miei prodotti avessero successo in edicola. A questo punto mi aspetto l’ergastolo, magari ostativo.