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Follia ambientalista: l'Europa verde blocca il Nord Italia

di Fabio Rubini mercoledì 24 maggio 2023

3' di lettura

Il bacino della Pianura Padana, che comprende Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia, vale punto in più punto in meno il 53% del Prodotto interno lordo italiano. Non serve un esperto per capire che se si blocca questa macroregione l’Italia affonda. Per questo ieri e oggi i governatori di queste regioni (l’Emilia ha mandato un rappresentante perché Bonaccini è impegnato con l’emergenza alluvione) sono a Bruxelles per convincere l’Unione europea che il piano per la riduzione delle emissioni atmosferiche così come concepito è pura follia. E rischierebbe di affossare l’intera economia italiana. La direttiva, che dovrà essere votata nella seduta plenaria del Parlamento europeo in programma i prossimi 4 e 5 luglio, prevede la riduzione del 55% delle emissioni di gas entro il 2030. Un risultato non solo ai limiti dell’impossibile, ma che comporterebbe costi enormi per l’economia italiana. Alcuni dati ha provato a darli Attilio Fontana.

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NUMERI CHIARI - In una nota il governatore della Lombardia ha spiegato che gli studi relativi alle tempistiche necessarie per il raggiungimento dei limiti imposti dalla Ue «hanno prodotto simulazioni modellistiche approfondite che hanno stimato come nemmeno riduzioni delle emissioni dell’80% di tutti gli inquinanti consentirebbero di rispettare i limiti proposti per il Pm10 e il Pm2.5 in tutte le stazioni della Pianura Padana». Ancora: «La stessa Commissione europea, nell’impact assessment allegato alla proposta di revisione della Direttiva, afferma che gli scenari di “Massima riduzione tecnicamente fattibile” non raggiungeranno l’80% nemmeno nel 2050». Questo significa, prosegue Fontana «che in Pianura Padana, anche con la diffusione delle migliori tecnologie disponibili (solo veicoli ad emissioni zero, massima diffusione dei migliori impianti di riscaldamento e delle migliori tecniche di gestione degli allevamenti e dei reflui zootecnici) ci si potrebbe avvicinare ai limiti proposti solo tagliando drasticamente le attività (-75% dei veicoli circolanti; -75% delle attività industriali; -75% degl impianti di riscaldamento; -60% degli allevamenti)». Una follia vera e propria. Anche perché, ricorda sempre Fontana, la riprova che queste misure non servirebbero a migliorare la qualità dell’aria, si è avuta durante il Covid e il lockdown quando, con veicoli fermi e imprese a scartamento ridotto, «l’inquinamento era calato meno del 3%. Una quantità irrisoria», che vale una riflessione: «Nonostante l’Europa produca solo il 10% dell’inquinamento mondiale, siamo qui a massacrarci, ad annientarci su obiettivi a dir poco impervi». Ecco perché secondo i governatori del Nord è necessaria «una forte azione tra le diverse istituzioni a tutti i livelli di governo e in tutti i settori coinvolti, così come l’individuazione di tempistiche adeguate al conseguimento dei nuovi limiti». Il problema dell’inquinamento in Pianura Padana, che i cervelloni europei non vogliono vedere, non sta nelle attività che vengono svolte in quell’area geografica, ma spiega Fontana «è fisico, geografico e morfologico». Per questo oggi pomeriggio a Bruxelles verrà presentato il “Manifesto lombardo sulla qualità dell’aria” anche per rimarcare che la regione locomotiva d’Italia negli ultimi 15 anni non è certo stata a guardare, ma «ha lavorato con grande impegno attraverso misure e azioni destinate ai cittadini e alle imprese, provvedimento ben definiti e scanditi nel tempo».

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RISULTATI RILEVANTI - «E i risultati ottenuti - prosegue Fontana- sono rilevanti: le concentrazioni di inquinanti si sono infatti ridotte del 39% annuo per il Pm10, del 40% per il Pm2.5 e del 45% per il NO2». Ieri la delegazione “padana” ha incontrato Apostolos Tzitzicostas, vicepresidente del Comitato delle Regioni. Oggi invece sono previsti incontri con europarlamentari italiani, con i componenti della Commissione Envi, la Commissione del Parlamento europeo per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, che sta esaminando la Direttiva europea. Infine ci sarà l’incontro con la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Infine, come già detto, assieme all’assessore alle Attività produttive Guido Guidesi, a quello all’Ambiente Giorgio Maione e al sottosegretario con delega alle relazioni internazionali, Raffaele Cattaneo, verrà presentato il “Manifesto” della Lombardia sulla qualità dell’aria. 

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