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Auto, benzina e RcAuto: costi esplosi, cosa sta succedendo nel mercato italiano

di Attilio Barbieri mercoledì 23 agosto 2023

3' di lettura

 Le automobili che circolano sulle strade italiane sono sempre più vecchie. Secondo uno studio pubblicato ieri da Facile.it l’età media del parco circolante tricolore è di 11 anni e sette mesi ed è cresciuta del 28% negli ultimi sette anni. Nel primo semestre del 2016 le quattro ruote italiane avevano in media un’età di poco superiore ai 9 anni. L’analisi, condotta su un campione di ben 2.548.401 preventivi raccolti sul portale Facile.it dal 2016 in poi, mostra differenze abissali fra una zona e l’altra del Paese. La provincia con il parco circolante più vetusto è Nuoro, con 14 anni e 9 mesi. All’opposto quella dove le vetture si cambiano più spesso è Prato dove l’età media del parco circolante è di 9 anni e 10 mesi. Sempre tanto, perché una macchina di 10 anni non si può certo considerare nuova, ma i numeri sono questi.

EFFETTI COLLATERALI

Naturalmente la vetustà delle vetture in circolazione ha diversi effetti collaterali spiacevoli. Una macchina vecchia di oltre 11 anni, innanzitutto, consuma sicuramente di più di un veicolo di pari cilindrata recente. È anche meno sicura e proprio per questo costa di più assicurarla. Con un’età media di 10 anni la tariffa per la sola Rc auto è di circa 201 euro, sale a 251 euro se il veicolo ha 11 anni e raggiunge addirittura i 306 euro in corrispondenza di un’anzianità di 14 anni. La scarsa propensione al cambio dell’auto da parte degli italiani trova riscontro pure negli ultimi dati sulle immatricolazioni. Dopo le fiammate di aprile e maggio con vendite in crescita rispettivamente del 29,2 e del 23,1 per cento, a luglio le consegne di vetture nuove si sono fermate a 119.207 pezzi. L’8,8% in più sullo stesso mese del 2022. Naturalmente non si tratta di attaccamento alla vettura guidata per anni. Ma pura e semplice necessità.

ACQUISTI RINVIATI

Dati oggettivi in merito non ce ne sono ma è facile intuire che gli automobilisti pronti a rinviare l’acquisto della nuova quattro ruote in attesa che i prezzi delle elettriche calino non siano in maggioranza. Anzi, a vedere i numeri dei veicoli a batteria immatricolati si tratta di una minoranza esigua. Un fattore deterrente che tiene lontani gli italiani dalle concessionarie sono senza dubbio i costi di esercizio. In testa quelli dei carburanti. Basta fare un semplice confronto per capirne la portata. Se a fine 2020 la benzina costava meno di 1,40 euro e il gasolio poco più di 1,20 al litro, ora la verde è a un passo da 2 euro al litro e il diesel stabilmente sopra 1,80. Inutile dire che tre anni or sono ci trovavamo in piena pandemia da Covid, in pochi si muovevano e la domanda mondiale di carburanti - e naturalmente di petrolio - era precipitata. I numeri sono questi. Comunque non va meglio il confronto anche si si accorcia la prospettiva. In appena tre mesi, da maggio a oggi, calcola Assoutenti, «un pieno di benzina costa 7 euro in più mentre per un pieno di gasolio la maggiore spesa sfiora i 10 euro», afferma il presidente Furio Truzzi secondo il quale si tratta di «un andamento che non appare giustificato dalle quotazioni petrolifere che, rispetto ad inizio anno, sono salite poco più dell’1%, mentre la benzina alla pompa nello stesso periodo è rincarata in media del 7%».

AGGRAVI PER TUTTI

Secondo Federconsumatori per una famiglia l’aggravio è di 216 euro calcolando però una media di soli due pieni di benzina al mese. A questi si sommano 178,80 euro di ricadute annue indirette, dovute all'aumento dei prezzi di beni e servizi - l’86% dei beni viaggia su gomma - per un totale di 349,80 euro. A confermare che il prezzo della verde in modalità self è ai massimi da luglio 2022 è il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Nell'ultima settimana, dal 14 al 20 agosto, la verde in modalità self è salita a 1,946 euro al litro, in crescita di 0,7 centesimi (+0,37%) mentre il gasolio ha oscillato intorno a 1,845 al litro, in aumento di 1,7 centesimi (+0,96%). Con i carburanti sempre più cari e il budget familiare paurosamente assottigliato dal carovita, gli automobilisti si tengono la vecchia carretta. In attesa di tempi migliori.

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