Vedremo se l'incontro con il presidente ucraino Volodymir Zelensky alla Casa Bianca invertirà, nei sondaggi della prossima settimana, il trend in picchiata del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. L'ultimo, reso pubblico ieri, aggiunge un'altra tegola a quelle che nelle ultime settimane sono cadute sulla testa canuta del vecchio Joe. Lo ha realizzato YouGov con la collaborazione di Yahoo News nei giorni tra il 14 e il 18 settembre. E il dato, tra i tanti raccolti, che balza più all'attenzione è quello che dice che, se si fosse votato in quei giorni (cioè, in pratica, se si votasse oggi), una ipotetica sfida presidenziale tra Donald Trump e Joe Biden finirebbe in un clamoroso pareggio, con entrambi i candidati che raccoglierebbero il 44 per cento delle preferenze degli elettori americani (un 7% si è detto indeciso e un altro 4% ha risposto che non andrà a votare).
Il dato è clamoroso per due ragioni: la prima sta nel fatto che la sfida vede contrapposti da una parte un ex presidente (Trump), lontano dalla Casa Bianca ormai da tre anni, che negli ultimi sei mesi è stato colpito da quattro rinvii a giudizio per un totale di 91 capi d'accusa, e dall'altra parte un presidente in carica che per due dei suoi primi tre anni di mandato ha pure potuto contare su una maggioranza democratica in entrambi i rami del Congresso.
LE INCHIESTE
L'altro dato clamoroso è quello puramente numerico visto che mai dall’inizio del suo mandato, salvo un brevissimo periodo a cavallo tra la fine di febbraio e l'inizio del marzo scorsi, Biden era stato superato o appaiato da Trump in una ipotetica sfida a due per la Casa Bianca. Solo un mese fa, in occasione del precedente sondaggio YouGov/Yahoo, Biden era dato al 47% con Trump staccato di 6 punti, al 41 per cento. Cosa, in così poco tempo, abbia fatto guadagnare allo sfidante tre punti è facile dirlo: il quarto rinvio a giudizio ricevuto dal tycoon, quello legato all'accusa di aver tentato di sovvertire l'esito del risultato delle elezioni 2020 a scrutinio dei voti ancora in corso.
Trump, infatti, ha visto la sua fortuna politica andare di pari passo con le sue grane giudiziarie, nel senso che ogni rinvio a giudizio ha fatto schizzare in alto il suo consenso tra gli elettori repubblicani (secondo lo stesso sondaggio Y o u Gov/Yahoo News sarebbe ora al 61% assoluto e al 59% in un confronto coi suoi avversari per le primarie repubblicane). Quanto al motivo per cui Biden abbia potuto invece perdere la bellezza di tre punti in un mese in un ipotetico duello con Trump, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Quello tra la fine di agosto e i primi quindici giorni di settembre è stato, per il presidente, un periodo a dir poco nero: così, a farlo crollare potrebbero essere stati i sondaggi che dicono che oltre due terzi degli americani lo ritengono troppo vecchio per candidarsi in vista di un secondo mandato; o l'editoriale del Washington Post che lo invitava, qualche giorno fa, a farsi da parte perché in una sfida con Trump avrebbe sicuramente perso.
O, ancora, la procedura di richiesta di impeachment che è stata avviata la settimana scorsa dai repubblicani alla Camera dei Rappresentanti; o, infine, il rinvio a giudizio del figlio Hunter, accusato di aver illegalmente acquistato una pistola, che altro non è se non il preludio a quello per l'evasione fiscale collegata ai suoi affari poco trasparenti in Cina e Ucraina dei quali lui, da vice di Barack Obama, era perfettamente informato, come hanno dimostrato mail e telefonate tra padre e figlio.
L’IMPEACHMENT
A questo proposito, il sondaggio YouGov riporta un altro dato allarmante per il vecchio Joe: per effetto dell'avvio della richiesta di impeachment e dei poco trasparenti affari di famiglia (almeno, così dicono i risultati delle indagini condotte da due commissioni della Camera a guida repubblicana), ora quasi la metà (il 47%) degli americani pensa che Biden e la sua famiglia siano corrotti (era il 45% in agosto e il 42% un anno fa). E alla domanda 'quale delle due famiglie è più corrotta?', lo scorso agosto il 46% aveva risposto 'i Trump', e il 36% 'i Biden', mentre oggiquelle percentuali sono 41% e 38%, rispettivamente. La questione dell’età, tra l’altro, si fa sempre più seria per il comandante in capo. Persino più seria della montagna di accuse a Trump mosse dalla giustizia americana, se è vero che il 77% degli americani considera l’età avanzata di Biden un ostacolo allo svolgimento delle funzioni di presidente, contro un 64% che considera i guai con la giustizia di Trump un impedimento allo svolgimento di quelle funzioni. Il tycoon sarebbe dunque più ‘fitto serve’, ossia ‘adatto a governare’ dell’attuale inquilino della Casa Bianca: il 39% (+5% rispetto ad agosto) degli americani dice infatti che il primo potrebbe servire per un secondo mandato, contro un 27% appena che vedrebbe il vecchio Joe in quella posizione anche tra il 2024 e il 2028.