«E' in atto una crociata alla rovescia», avvertiva Oriana Fallaci e, sia oggi come quando la giornalista fiorentina metteva il mondo in guardia sullo scontro di civiltà, su trenta annidi terrorismo islamico, è in corso un rovesciamento della realtà a colpi di distinguo che hanno la stessa portata di un colpo di mortaio: in molti stanno mettendo sullo stesso piano (se non più grave) la reazione di Israele e il sorprendente, sanguinario attacco di Hamas.
Giustificandolo dietro singolari paraventi, come fa l’ex diplomatica dalle simpatie filo-russe Elena Basile, che ci rinfaccia colpe pregresse («È indifendibile l’arroganza con cui l’Occidente crede di appartenere a una civiltà privilegiata. Smettiamo di descrivere le democrazie dell’Occidente come un giardino di rose. Abbiamo commesso i nostri crimini e la storia è conosciuta da tutti»), o dietro al diritto internazionale invocato dalla giornalista Francesca Mannocchi su La Stampa («L’assedio alla striscia di Gaza è una punizione collettiva illegale, dunque un crimine di guerra di Israele»), e perfino con l’incredulo pietismo di Emma Bonino («Hamas è un’organizzazione terroristica, lo è da tempo, e io mi considero una vecchia amica di Israele. Ma mi ha sorpreso che l’escalation da parte dell’esercito di Tel Aviv si sia evoluta in questo modo. Israele sta assediando Gaza. Ne paga le conseguenze anche la popolazione...», scrive su Twitter).
A loro, la risposta l’ha già data la Fallaci che oggi accenderebbe una sigaretta, si aggiusterebbe nervosamente in poltrona e lancerebbe un’occhiata fulminante. Non aprirebbe bocca, Oriana, perché quel che doveva dire l’ha già messo nero su bianco (più volte), una lezione spietata e graffiante come pochissime sapevano (e sanno) fare, sbattuta in faccia come uno schiaffo perché serve picchiar duro quando si hanno cose da dire. Eppure l’hanno dimenticata, più facile anzi che l’abbiano rimossa, troppo scomoda soprattutto per quelle anime belle che pendono a sinistra e che vivono di “se” e “ma”: quella sinistra per cui gli ebrei che vanno bene (perché fanno loro comodo) sono quelli vittime della Shoah. E basta.
«È VERGOGNOSO»
Quel che accade oggi Oriana l’aveva preconizzato con un rovente e accorato articolo su Panorama il 18 aprile 2002: «Trovo vergognoso che essi stiano dalla parte dei medesimi che inaugurarono il terrorismo ammazzandoci sugli aerei, negli aeroporti, alle Olimpiadi, e che oggi si divertono ad ammazzare i giornalisti occidentali. A fucilarli, a rapirli, a tagliargli la gola, a decapitarli. (Dopo l’uscita de “La Rabbia e l’Orgoglio” qualcuno in Italia vorrebbe farlo anche a me. Citando versi del Corano esorta i suoi “fratelli” delle moschee e delle Comunità Islamiche a castigarmi in nome di Allah. A uccidermi. Anzi a morire con me. Poiché è un tipo che conosce bene l’inglese, in inglese gli rispondo: «Fuck you»)...
Io trovo vergognoso che quasi tutta la sinistra, quella sinistra che venti anni fa permise a un suo corteo sindacale di deporre una bara (quale mafioso avvertimento) dinanzi alla sinagoga di Roma, dimentichi il contributo dato dagli ebrei alla lotta antifascista. Da Carlo e Nello Rosselli, per esempio, da Leone Ginzburg, da Umberto Terracini, da Leo Valiani, da Emilio Sereni, dalle donne come la mia amica Anna Maria Enriques Agnoletti fucilata a Firenze il 12 giugno 1944, dai 75 dei 335 uccisi alle Fosse Ardeatine, dagli infiniti altri morti sotto le torture o in combattimento o dinanzi ai plotoni d’esecuzione (i compagni, i maestri, della mia infanzia e della mia prima giovinezza)... Io trovo vergognoso che anche per colpa della sinistra anzi soprattutto per colpa della sinistra (penso alla sinistra che inaugura i suoi congressi applaudendo il rappresentante dell’Olp in Italia, il capo dei palestinesi che vogliono la distruzione di Israele) gli ebrei delle città italiane abbiano di nuovo paura. E nelle città francesi e olandesi e danesi e tedesche, lo stesso...».
«CIARLATANI»
E ancora: «Io trovo vergognoso che al passaggio dei mascalzoni vestiti da kamikaze tremino come a Berlino tremavano la Notte dei Cristalli cioè la notte in cui Hitler avviò la Caccia all’Ebreo... Io trovo vergognoso che obbedendo alla stupida, vile, disonesta, e per loro vantaggiosissima moda del politically correct i soliti opportunisti anzi i soliti parassiti sfruttino la parola Pace. Che in nome della parola Pace, ormai più sputtanata delle parole Amore e Umanità, assolvano da una parte sola l’odio e la bestialità. Che in nome d’un pacifismo (leggi conformismo) delegato ai grilli canterini e ai giullari che prima leccavano i piedi a Pol Pot aizzino la gente confusa o ingenua o intimidita. Che la imbroglino, la corrompano, la riportino indietro di mezzo secolo cioè alla stella gialla sul cappotto. Questi ciarlatani ai quali dei palestinesi importa quanto a me importa di loro. Cioè nulla». Oriana Fallaci: la più lucida come sempre nel visualizzare del terrorismo in nome di Allah: definitiva nelle sue posizioni quanto ahinoi profetica e sempre attuale.