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Antonio Rapisarda: Giorgia Meloni porta in Emilia 1,2 miliardi

di Antonio Rapisarda giovedì 18 gennaio 2024

3' di lettura

Otto mesi fa, a pochi giorni dalla terribile alluvione che aveva devastato la Romagna (e porzioni importanti di Marche e Toscana), insieme a Giorgia Meloni portò in prima persona la solidarietà dell’Ue nei territori colpiti. Otto mesi dopo Ursula Von der Leyen è tornata a Forlì – ospite sempre della premier – con una promessa mantenuta: il piano di aiuti europeo, sviluppato in sinergia con Palazzo Chigi. Un traguardo che porta il parziale dei ristori già stanziati da Roma (6,5 miliardi) a sfiorare già la somma totale richiesta per avviare la ricostruzione e procedere con quella «prevenzione» necessaria richiamata più volte come priorità, nella giornata trascorsa in Emilia-Romagna, dal presidente del Consiglio.

«Voglio ringraziare la presidente della Commissione Ue per essere tornata in queste terre con risultati importanti che abbiamo costruito in questi mesi», ha esordito il capo dell’esecutivo durante la dichiarazioni alla stampa, sottolineando come l’impegno mantenuto con gli alluvionati sull’asse Roma-Bruxelles rappresenta «un simbolo di grande serietà e concretezza».

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BONACCINI APPREZZA - Un risultato apprezzato dallo stesso governatore Stefano Bonaccini che ha ringraziato Von der Leyen «per aver mantenuto la parola» invitando significativamente i presenti nella sala del comune, tra cui molti sindaci della zona, ad applaudire proprio la premier e il ministro per gli Affari Ue, Raffaele Fitto, per il lavoro sui fondi Ue da destinare alle zone alluvionate. Il frutto di questo lavoro comune si snoda sullo stesso binario che ha permesso la revisione del Pnrr: quello che si diceva «non fosse possibile cambiare», ricorda Meloni. E invece? Quella revisione «che libera 21 miliardi di euro» ne destina «1,2 miliardi alle zone alluvionate e si aggiunge ai fondi del governo».

La premier li ha messi in fila: «Con il decreto 61 abbiamo stanziato quasi 1,8 miliardi per la tenuta del sistema produttivo e dei livelli occupazionali».

Con il decreto successivo «2,5 miliardi sono andati perla ricostruzione pubblica, oltre 120 milioni per i contributi alla ricostruzione privata, 100 milioni per le imprese poi altri 149 milioni con un provvedimento seguente». Inoltre, con il lavoro del commissario straordinario Francesco Figliuolo, «dei 2,5 miliardi per la ricostruzione pubblica sono già stati messi a disposizione degli enti locali una somma pari a 1,6».

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Von der Leyn da parte sua ha rievocato lo sgomento ma anche la speranza nel sopralluogo effettuato in elicottero con Meloni sui luoghi del disastro: «Quello che ricordo più di tutto è il fango ovunque e le rovine della case andate distrutte ma anche le fenomenale solidarietà di donne, uomini e persino bambini che lavoravano insieme, che si aiutavano a vicenda, persino cucinavano gli uni per gli altri. Mi è stata persino consegnata una piadina, di cui ricordo ancora il profumo». A loro – così come ai marchigiani e ai toscani – si è voluta rivolgere ancora: «L’Ue è stata al vostro fianco dal primo giorno. Il mio messaggio è: continueremo a stare con voi, nel lungo periodo. Tin bota (in dialetto romagnolo, ndr), l'Europa rimane con voi».

SOLDI ALL’AGRICOLTURA - Sempre da Bruxelles il governo è riuscito ad ottenere lo sblocco di altre voci: 60 milioni di euro dai fondi di emergenza dell’agricoltura; nonché la mobilitazione il fondo per la solidarietà di cui sono stati anticipati 95 milioni per l’emergenza. «E altri fondi – ha assicurato Von der Leyn – arriveranno nei prossimi mesi». Parole importanti sono giunte dal vertice della Commissione Ue pure sul fronte del Pnrr. Ursula, infatti, ha promosso a pieni voti l’Italia: «È sulla buona strada nell’attuazione del Piano» ha spiegato assicurando come la cooperazione con Roma sulla revisione sia stata «eccellente». Fuori dal comune di Forlì (così come durante la mattinata a Bologna) ci hanno provato i contestatori – Cgil, Anpi e sigle piazzaiole – a rovinare la visita alla premier. Morale? Poche decine nel capoluogo e un centinaio a piazza Saffi. Un flop clamoroso, insomma. A fargli da contraltare le parole che una lavoratrice ha rivolto alla premier alla Fiera Marca: «È stata l'unica a pensare alle donne lavoratrici e ho tre figli». «Brava, insisti», ha confermato a voce alta un altro visitatore. 

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