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Mario Sechi: saluti romani e sconfitta Pd, il brusco ritorno alla realtà

di Mario Sechi venerdì 19 gennaio 2024

2' di lettura

Il mondo è in fiamme, alla guerra in Ucraina si sono aggiunte la campagna di Israele a Gaza contro Hamas; la crisi nel Mar Rosso, il blocco del Canale di Suez e i bombadarmenti angloamericani nello Yemen; un primo botta e risposta missilistico tra Pakistan e Iran. Conseguenze sulla vita quotidiana: l’Ucraina ha cambiato la politica del tubo (e i costi della bolletta), si è chiusa l’era del gas russo e rilanciata la politica energetica verso l’Africa; l’assalto a Israele ha mostrato il vero volto dei nemici dell’Occidente, le belve di Hamas e i loro alleati; il blocco del Canale di Suez è una minaccia per il commercio mondiale, per l’Italia è un punto chiave, è la sfida di tenere aperto e sicuro il Mediterraneo, il nostro spazio vitale; Pakistan e Iran che aprono i silos dei missili sono un memento nucleare.

Il governo Meloni ha affrontato questa fase storica con realismo e senso della posizione, lo stesso non può dirsi del centrosinistra - il peggiore in Europa - che è in piena fuga dalla realtà. I progressisti italiani hanno speso tutte le loro energie per andare a caccia di fantasmi. Il pericolo fascista, l’onda nera, sono l’ossessione di Schlein e compagni. Sono noiosi e ridicoli e non se ne rendono conto.

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Il risultato è la costruzione di una dimensione parallela dove il Pd e i suoi dirigenti guidano la resistenza clandestina (prossimamente dal resort di lusso di Gubbio), i gazzettieri scrivono dispacci sulla fine della nostra democrazia, mentre il mondo è in trepida attesa della sentenza della Cassazione sul saluto romano come reato ora e sempre, la prova del fascismo eterno. È finita come doveva finire, con un ciaone dei giudici, i salutoni romani e la sinistra che ha preso il posto dei fascisti su Marte.

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