Ogni volta che accade qualcosa di inquietante a proposito di controllo dall’alto o censura preventiva si scomoda il “Grande Fratello”. Nel romanzo che George Orwell scrisse nel 1948, ambientandolo nell’ormai remoto 1984, si ipotizzava un futuro inquietante che puntualmente si è realizzato non tanto nelle democrazie dove comunque sono rimaste forme di minima garanzia quanto nei regimi totalitari, tanto che sarebbe opportuno riconoscerne e approfondirne le differenze. Un altro termine oggi in voga è “distopico”, la descrizione di una realtà immaginaria del futuro, sulla base di tendenze del presente percepite come altamente negative, praticata nella letteratura, nel cinema, nelle serie televisive. La preveggenza si legge, sempre più spesso, come qualcosa che trova applicazione nella realtà, e la fantascienza- o comunque il territorio del fantastico - offre spunti senza dubbio inquietanti, che evidentemente fanno paura.
IL CASO
Anche l’immaginario non è dunque al riparo dall’ossessione del controllo e le cronache di questi giorni riportano il caso degli ultimi Hugo Awards, uno tra i più importanti premi letterari di fantascienza, ospitati l’anno scorso a Chengdu, dove sarebbero stati esclusi alcuni autori cinesi a causa di critiche al regime di Pechino. Secondo Alexandra Alter, giornalista del New York Times, i premi sarebbero stati manipolati e i giurati “invitati” a non premiare scrittori davvero importanti per il genere, in particolare la cinese americana R.F. Kuang con il suo Babel, fantasy storico ambientato alla metà del XIX secolo a Oxford, pubblicato in italiano da Mondadori con il sottotitolo “Una storia arcana” e Xiran Jay Zhao, per metà canadese, molto nota sulla rete e come cosplayer, che nel 2021 pubblicò The Iron Widow (in Italia con Rizzoli) dove l’imperatrice cinese è una donna, premio BSFA per i lettori più giovani.
Entrambe queste scrittrici, considerate di fatto occidentali, sono state ritenute non idonei senza che ne siano specificati i motivi. «Presumo che si tratti di una questione di indesiderabilità piuttosto che di ineleggibilità», ha commentato Kuang su Instagram, «escludere il lavoro indesiderato non solo è imbarazzante per tutte le parti coinvolte, ma rende illegittimo l’intero processo e l’organizzazione».
Un premio che, peraltro, vanta una lunga tradizione a partire dal 1953, anno di istituzione da parte della World Science Fiction Convention, assegnato in passato a grandi scrittori come Ursula K. Le Guin, Philip Dick, William Gibson. Se ne può parlare, insomma, alla stregua di un Pulitzer del genere. Il meccanismo di votazione prevede la semplice somma delle “nomination” espresse da vari giurati, tra cui anche i fan, ma quest’anno “dall’alto” sono arrivate clamorose bocciature senza offrire plausibili spiegazioni, probabilmente causate dalle opinioni politiche degli scrittori giudicate controverse in Cina. A scoprire alcune mail inviate alla giurata Diane Lacey in cui si “consigliava” di scartare libri che contenessero questioni politiche giudicate delicate in Cina, sono stati i giornalisti Chris Barkley e Jason Sanford, in cui si consigliava tra l’altro di evitare argomenti scottanti quali Tibet o Taiwan.
LE EMAIL
La decisione di rendere pubblica tale corrispondenza è proprio per evitare che in futuro gli Hugo vengano ancora “contaminati” dalla politica. Ne sono seguite dimissioni nel comitato e le scuse di Esther McCallum-Stewart, presidente della Worldcon, che nel 2024 si terrà a Glasgow, oltre alla promessa di maggior trasparenza; nel frattempo gli scrittori esclusi lo scorso anno oltre a esprimere la personale indignazione hanno ottenuto molti messaggi di solidarietà sui social.
C’è chi ha denunciato il razzismo del governo cinese, chi ha parlato di premi fraudolenti, chi ha spiegato che a sentirsi traditi sono stati soprattutto gli appassionati ingannati da questa brutta vicenda. Da una parte l’immagine del premio ne risulta compromessa, dall’altra siamo di fronte all’ennesima conferma del fatto che in molti luoghi del mondo la libertà di pensiero e di espressione è ancora un’utopia. Se poi a far paura è il territorio del fantastico significa che la censura non si abbatte solo sul presente, ma anche sulle ipotesi narrative più remote, che si parli di passato o di futuro.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.