Con una brillante mossa di marketing kamikaze, Maserati ha inviato ai dipendenti una lettera per offrire la possibilità di acquistare un’auto scontata (il modello più economico costa oltre 80 mila euro). Magnifico, il Partito democratico che fa? Chiede al governo di riferire in aula. Siamo al cortocircuito mentale, gli eredi del Pd non distinguono tra un capo azienda (Carlos Tavares) e un presidente del Consiglio (Giorgia Meloni). Cari compagni, abbiamo una notizia: fanno mestieri diversi. L’episodio da una parte conferma i gravi problemi di management di Stellantis, dall’altra certifica il declino della cultura della sinistra, i suoi dirigenti sono passati dai saggi di Valerio Castronovo sulla storia industriale, alla prosa labirintica di Chiara Valerio su Repubblica. L’effetto si vede.
Quando nasce Stellantis il Pd non fa un plissé, mentre la Cgil, prima con Susanna Camusso e poi con Maurizio Landini, vede la fine dell’era di Sergio Marchionne (muore il 25 luglio del 2018) come la liberazione da Sergio, il nemico “americano”. Partito e sindacato negli anni successivi pensano di tornare al vecchio schema pre Marchionne: i soldi dello Stato in cambio della “pax sociale” e una regale benevolenza di casa Agnelli verso la sinistra. Missione impossibile, perché Stellantis non ha più la testa a Torino, ma in Francia, mentre la ricchissima holding Exor guidata da John Elkann ha una strategia globale che la allontana dall’Italia, diversifica gli investimenti, punta su tecnologia, biotech, salute.
Soldi per l’auto? Sono per il fondamentale mercato degli Stati Uniti, con i 406 milioni di dollari annunciati ieri da Stellantis per tre stabilimenti in Michigan. Siamo al volta pagina della storia dell’automobile: Volkswagen chiude le fabbriche in Germania, il titolo Bmw crolla in Borsa, la guerra commerciale tra Europa e Cina è già un bagno di sangue, l’auto elettrica fulmina posti di lavoro. Gli sconti di Maserati ai dipendenti sono soltanto il lato comico della tragedia.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.