Alla faccia della spending review

In Sicilia bonus bebè ai dipendenti regionali

Matteo Legnani

  La Regione siciliana è riuscita, finalmente, a mettere in pratica il sogno di tutte le grandi socialdemocrazie europee. È il modello contenuto nel piano Beveridge del 1942 secondo cui lo Stato deve occuparsi dei cittadini dalla culla alla tomba. Il piano nasceva a Londra più di settant’anni fa sotto il fragore delle bombe come speranza di un mondo nuovo e migliore.   Solo Palermo, però, è riuscito ad applicarlo, in tempo di pace, nella sua interezza. La Regione siciliana ha raggiunto l’obiettivo anche se ha dovuto un po’ stringere l’orizzonte dando questa opportunità non a tutta la popolazione ma ai propri dipendenti, ai loro familiari e ai pensionati. Già così, comunque, è una bella platea considerando che, a voler essere avari, più di 100mila siciliani avranno diritto ai contributi regionali. In che cosa consiste il premio? C’è la culla perché ogni bebè nato da un dipendente (o pensionato) della Regione o da uno dei suoi figli ha diritto a un sussidio di 150 euro. E c’è la tomba: mille euro per ogni funerale perché bisogna dare dignità all’ultimo viaggio verso la vita eterna. Quelli che restano pagano. Leggi l'articolo integrale di Nino Sunseri su Libero in edicola oggi 14 agosto