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Pdl, Berlusconi contro gli ex An: "Mi avete abbandonato". Il Cav ora vuole cacciarli

Il Cav annuncia di essere pronto a ricandidarsi e pensa a riprendersi il partito facendo piazza pulita di chi rema contro
di Giulio Bucchi domenica 9 dicembre 2012

2' di lettura

Silvio Berlusconi c'è, il Pdl come lo abbiamo conosciuto fino ad ora probabilmente no. A poche ore dall'annuncio dell'ex premier della propria ridiscesa in campo, emergono anche dettagli piccanti sulla riunione dei vertici del partito di mercoledì pomeriggio a Palazzo Chigi. Riunione lunga (oltre tre ore di faccia a faccia tra Cav, segretario Angelino Alfano, coordinatori e capigruppo) e aspra, che pareva essersi conclusa con un nulla di fatto e un riaggiornamento ad oggi. E invece no, perché Berlusconi ancora una volta è uscito allo scoperto spiazzando tutti, colonnelli ex An in testa. Berlusconi torna in campo: "Vogliono che mi ricandidi" Guerra agli ex An - "Era lui che aveva parlato di un passo indietro", ha commentato un sorpreso Maurizio Gasparri al Corriere della Sera. "La candidatura di Berlusconi era un'ipotesi e la valuteremo", cerca di frenare e lo fa pure sull'aut aut riguardo all'election day: "Durante il vertice si era deciso di tenere in sospeso l'attacco al governo". Quanto detto da Berlusconi, invece, va in direzione esattamente opposta. E non a caso, perché i toni usati a Palazzo Grazioli dall'ex premier nei confronti degli ex sodali di Gianfranco Fini (a sua volta sprezzante nei loro confronti) sono stati forti: "Nel momento più difficile mi avete abbandonato - li ha accusati nel faccia a faccia -. Mi volete archiviare, non volete che mi candidi". Come scrive il direttore di Libero Maurizio Belpietro nel suo editoriale in edicola oggi, giovedì 6 dicembre, l'ipotesi più probabile è che ora salti il progetto di una Forza Italia 2.0: non ce ne sarebbe il tempo, meglio tenersi il Pdl e cacciare semmai gli avversari interni, gli ex An.  Sicuramente non voleva una discesa in campo di questo tipo del Cavaliere Giorgia Meloni, che ha sempre sostenuto che le primarie fossero necessarie e che Berlusconi poteva parteciparvi come qualsiasi altro candidato. E oggi su Twittter, dopo il ritorno di Berlusconi, l'ex ministro commenta: "Considero la ricandidatura di Berlusconi un errore. In ogni caso, decisioni come questa vanno discusse e prese negli organi competenti". Guido Crosetto, invece, è rimasto letteralmente senza parole. Lui, che è sempre stato molto vicino al Cavaliere, pur restando "autonomo", stamattina ha lasciato il salotto politico di La7, Omnibus, e ha ammesso di non poter dire più nulla sulla questione, perché in ballo ci sono scelte importanti da non fare da solo. 

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