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Alfano: Agenda Monti? Tre certezze: Imu, aumento Iva e patrimoniale

di Andrea Tempestini domenica 30 dicembre 2012

Angelino Alfano

3' di lettura

Dopo averla bocciata all'antivigilia di Natale, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, torna ad attaccare la cosiddetta "agenda Monti". L'ex Guardasigilli ne fa una breve analisi, pubblicata sul suo profilo di Facebook. "Un'agenda, tre certezze: Imu, patrimoniale, aumento Iva. Verificare per credere". E carta canta. Secondo il "libretto verde" del Professore, la tassa sulla casa sarebbe ineliminabile (Silvio Berlusconi, al contrario, ha già spiegato la sua ricetta per recuperare i 3 miliardi di gettito che derivano dalla tassazione sulla prima casa che vuole eliminare "al primo Consiglio dei Ministri"). Monti, inoltre, come un qualsiasi Nichi Vendola, oltre che dell'aumento Iva (altrettanto "difficile da eliminare"), parla di una vera e propria patrimoniale sui grossi patrimoni. La ratio? "Una patrimoniale per abbassare le tasse". Ossia, una tassa contro le tasse. Un assoluto controsenso, inquadrato senza indugi da Angelino Alfano. Gasparri: "Terzietà, addio" - Ma quella del Pdl contro Monti è una vera e propria mobilitazione, che non coinvolge solo il segretario. Il centrodestra, insomma, scarica il Prof. Mentre invece la sinistra, il Pd di Pier Luigi Bersani, cerca di "prenderselo": il segretario si è espresso con parole lusinghiere nei confronti del Professore, e ha aggiunto che è pronto al dialogo con i centristi. Ma torniamo al Pdl. Nella mattinata di mercoledì 26 dicembre l'attacco di Fabrizio Cicchitto, che ha definito la sua scesa in campo una "manovra da deprecabile professionista dei palazzi del potere". Poi ha parlato il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, secondo il quale "Monti viene meno ad una posizione di terzietà e delegittima la sua presenza a Palazzo Chigi, che diventa funzionale a manovre interne ed esterne che, al di là di propositi e agende, sono di fatto funzionali alla sinistra. La sua permanenza alla guida del governo - ha concluso Gasparri - è ormai un problema, che deve essere valutato anche ai massimi livelli istituzionali". Lupi: "Si misuri col voto" - Nel suo intervento a TgCom24, anche Maurizio Lupi insiste sull'idea - svuotata - di terzietà. "Noi avevamo detto che la forza di Monti era quella di essere terzo alle forze politiche. Avvicinandosi alle elezioni - ha aggiunto il deputato azzurro - ha scelto di non essere più terzo. Per fare il presidente del Consiglio bisogna essere eletti, e scendendo in campo si misurerà col voto degli italiani. Certamente un presidente del Consiglio come Berlusconi e Prodi avessero fatto una conferenza stampa come quella che ha fatto lui, attaccando una parte politica, i commenti sarebbero stati diversi". E ancora, Lupi aggiunge: "Dal mio punto di vista ho sempre avuto stima della figura di Monti, e mi ero sempre augurato che la sua discesa in campo potesse essere la grande opportunità per riunire tutti i moderati. Questo non è accaduto nonostante Berlusconi ha detto di essere disponibile a fare un passo indietro". Rivolta azzurra - Quindi Altero Matteoli, che attacca: "Monti parla di un altro film. Il disastro non è stato evitato, come afferma, ma purtroppo provocato come è evidente e gli effettid delle politiche recessive del governo guidato dal Professore li stanno pagando le famiglie, le imprese e il commercio. Altro che salvatore della patria - ha aggiunto -, si affida a mere operazioni mediatiche presentando un programma che già ha avuto effetti molto nevgativi". La Portavoce nazionale vicaria degli Azzurri, Anna Maria Bernini, sostiene che "le frasi con cui Monti sta preparando la sua discesa in campo sono pura propaganda. E' sconcertante che si presenti come uomo della provvidenza dopo aver portato il Paese in recessione, attribuendo tutti i meriti a sè e tutti i disastri agli altri, e che lo faccia proprio al termine di un giorno di Natale reso per gli italiani più triste e più povero dal pagamento dell'Imu che il suo governo ha introdotto". Infine il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: "Anzichè discutere di formule verbali e retoriche o degli autori palesi o occulti dell'agenda Monti, è venuto il momento di esaminare il cuore della proposta politica del Professore, e di capire quali effetti determinerebbe sulla nostra economia, già gravata da un carico fiscale troppo pesante".

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