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Regionali, la minoranza Pd contro Renzi: "Hai sbagliato tutto"

di Ignazio Stagno domenica 30 novembre 2014

2' di lettura

Il Pd è nel caos. I risultati delle regionali gettano il partito nella bufera. Nonostante la vittoria in Emilia Romagna e Calabria, i dem devono fare i conti con un astensionismo massiccio. Di fatto l'elettorato rosso ha abbandonato il Pd. Renzi nega che ci siano dei problemi interni: "Abbiamo vinto 2-0. Vittoria netta del Pd". M ail primo a gelare il premier è proprio Stefano Bonaccini che vince in Emilia: "Sono soddisfatto del risultato perché ci sono 20 punti percentuale di differenza con Fabbri ma non sono per nulla soddisfatto del risultato della partecipazione. Non è che comunque si può stare qui a fasciarci la testa, bisogna ripartire e cercare di produrre un grande cambiamento in questa regione". Una critica forte che sottolinea come nel Pd qualcosa non abbia funzionato. Anche Romano Prodi fotografa la crisi del Pd: "Questi dell'Emilia Romagna sono dati preoccupanti, serve un'attenta riflessione". Ma è la vecchia guardia rossa che infilza il premier: "Questi risultati sono disarmanti. Gli elettori di sinistra non si ritrovano più nel Pd". Ma a Civati risponde Lorenzo Guerini, il vice segretario del Pd: "Il crollo della partecipazione è un dato che consegna a tutti un elemento di preoccupazione. Ma non vanifica una vittoria netta, con il Pd sopra il 40 per cento". Renzi nega la sconfitta - Renzi comunque continua a negare la debacle: "Sulle regionali in questi mesi il mio partito ha vinto 5 a 0. Oggi una qualsiasi persona normale dovrebbe essere felice. Il risultato è molto importante in Emilia Romagna e in Calabria". E ancora: "C’è una parte dell’Italia che viaggia con performance ai livelli di Austria e Germania e un’altra che viaggia con la retromarcia ingranata. La Calabria fa parte di questa, ma oggi si cambia pagina anche lì ed è un risultato da cogliere con grande soddisfazione". Infine cancella il problema della bassa affluenza: Il fatto che non ci sia stata una grande affluenza è un elemento che deve preoccupare e far riflettere ma che è secondario perché checché se ne dica non tutti hanno perso".

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