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Napolitano: se stop a larghe intesegoverno Pd, Sel, 5 Stelle

di Matteo Legnani domenica 12 maggio 2013

2' di lettura

C'è chi vorrebbe andare al voto subito, dopo l'estate visto che la "finestra elettorale" di giugno è ormai chiusa. Ma Silvio Berlusconi frena i suoi, ai quali comunque promette: "Quando si tornerà a elezioni, se ve ne sarà bisogno, io scenderò nuovamente in campo". Nel clima surriscaldato  del dopo sentenza-Mediaset, ieri sarebbe arrivata anche una telefonata dal Colle a calmare i bollenti spiriti dei falchi Pdl. Napolitano avrebbe "avvisato" i vertici azzurri che un ritorno alle urne in caso di caduta del governo Letta non sarebbe affatto automatico, soprattutto se lo "stop" al governo di larghe intese dovesse arrivare a breve. Il Capo dello Stato, avrebbe riferito Enrico Letta secondo Repubblica, ha accettato la ricandidatura solo per consentire al governo di partire e avviare le riforme necessarie al superamento della crisi economica e dell'impasse elettorale. E se il Pdl dovesse alzare troppo i toni e provocasse la crisi, non è affatto detto che l l'esito sarebbe il ritorno alle urne. Con un Pd decapitato dalla vecchia guardia, a quel punto non sarebbe da escludere una nuova maggioranza con Sel e Movimento 5 stelle. Agli azzurri occorre dunque aspettare. Ma non passivamente. L'idea di una verifica a settembre resta, per fare il punto su quanto fin lì fatto dall'esecutivo sul fronte Imu e sul fronte riforma della giustizia (responsabilità civile dei magistrati, intercettazioni, ecc). "Altrimenti - spiega il senatore Augusto Minzolini - c'è il rischio come è avvenuto in passato con Monti, che andando avanti si alimenti l'antipolitica e si rilanci Grillo che adesso è in crisi". Anche perché dai sondaggi qualche segnale di indifferenza da parte degli elettori azzurri è già arrivato. La fida Alessandra Ghisleri avrebbe nelle ultime ore consegnato al cavaliere l'ultima rilevazione sugli indici di gradimento dei partiti. Che per la prima volta, da settimane a questa parte, avrebbe segnalato il primo passo indietro del Pdl, di un punto percentuale. Sarà quindi verifica dopo l'estate. E con ogni probabilità ritorno al voto nella primavera 2014, ma non prima per non farsi travolgere tra le macerie del governo. E Berlusconi ha già avvertito i suoi: "Se sarà necessario, dovrò ancora ripresentarmi". Cassazione permettendo.  

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