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Letta: "Tempi certi per le riforme"

Il premier: "Tutto entro 18 mesi, altrimenti trarrò le dovute conseguenze. Dobbiamo superare il Porcellum"
di Sebastiano Solano venerdì 31 maggio 2013

Enrico Letta

2' di lettura

Il premier Enrico Letta è intervenuto a Palazzo Madama dopo l'accordo raggiunto da Pd e Pdl sulla mozione di maggioranza sulle riforme istituzionali. Letta inizia il suo discorso ricordando come i parlamentari e il governo siano "chiamati a dare immediato seguito all’impegno che abbiamo preso quando è stato eletto il Capo dello Stato e quando è nato questo governo". Insomma, chiede di fare le riforme. E di farle in fretta: "Abbiamo 18 mesi", ha spiegato. Il premier esorta il Parlamento, mentre in parallelo la Ue ci promuove, ma per finta. Viene chiusa infatti la procedura per deficit eccessivo (e Letta commenta: "E' merito di tutti gli italiani"), ma ci chiede di continuare a pagare l'Imu e di non aumentare l'Iva. Di fatto, le autorità continentali vogliono disinnescare due dei provvedimenti più importanti di governo, che pare avere le mani libere solo per le modifiche alla Costituzione. Stoccata al Pd - Letta, nel suo discorso, lancia una stoccata al suo partito, il Pd, diviso proprio in queste ore dalla proposta di ritorno al Mattarellum presentata dal renziano Roberto Giacchetti: "Non è immaginabile che si continui facendo finta di niente, che si finge di fare le riforme, di far finta di litigare senza poi combinare nulla". Il premier fissa poi i limiti temporali al finora accidentato percorso di riforme istituzionali: "Questi 18 mesi devono essere il tempo in cui termina il percorso complesso delle riforme", ha dichiarato. Ma gli orizzonti, per quel che riguarda il superamento del Porcellum, appaiono già foschi. Ci sarà un referendum - Il presidente del Consiglio si rivolge poi ai partiti: "Se le riforme non si faranno ne trarremo le conseguenze". Letta si dice però convinto che "il passo sia quello giusto. Il Parlamento è completamente convinto". Ad ogni modo, annuncia il premier, "saranno i cittadini italiani a decidere, sarà un elemento di fiducia tra i cittadini e le istituzioni. Una riforma che va fatta non contro ma insieme, per ridare credibilità alla politica".  Legge elettorale va cambiata - Per quanto riguarda la legge elettorale, su cui la discussione viste le divisioni è stata al momento accantonata, Letta sottolinea: "La legge elettorale va cambiata. Questa legge non va, non è quella giusta. Sappiamo che dobbiamo far sì che questo sia un percorso condiviso. Occorre approvare una riforma della legge elettorale insieme, con una larga condivisione". Quindi conclude: "Siamo di fronte a un’occasione storica che dobbiamo cogliere assolutamente, è alla nostra portata,  coinvolgeremo anche i cittadini con la rete web. Il percorso che è iniziato il 22 aprile, oggi arriva a un momento essenziale e questo momento di svolta non lo vogliamo mancare, sapendo che il governo avrà un ruolo piccolo, sarà il Parlamento a essere protagonista"

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