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Monti, l'ospite sgradito in Bocconi,il Prof "è un problema per i docenti"

Dopo il ritorno alla presidenza della Bocconi, i professori lo hanno accolto con freddezza: "Ormai fa solo politica"
di Ignazio Stagno domenica 7 luglio 2013

Il Monti elettorale

2' di lettura

Tempi duri per chi indossa il Loden. Mario Monti non riesce a sedurre più nemmeno la sua università. Da poche settimane il Prof è tornato al timone dell'ateneo milanese, ma con poca fortuna. Tra una frecciatina al veleno verso Letta e una stretta di mano con Matteo Renzi, Monti ha completamente distrutto la credibilità di cui godeva almeno tra le mura amiche della Bocconi. "Monti non ha mai contato nulla", racconta un insegnante che vuole restare anonimo a Lettera43.it. E aggiunge: "La sua è sempre stata una presenza aforme, silenziosa". Non doveva tornare - Il pensiero comune tra i docenti bocconiani è uno solo: il prof ha sbagliato a tornare in università. "Così ha confermato la sua sconfitta politica". Nessuno accetta paragoni con Giovanni Spadolini, senatore a vita, capo di governo, ministro e come Monti anche presidente della Bocconi, "è ridicolo: era la prima Repubblica, per fortuna ora i tempi sono cambiati, per questo ci saremo aspettati un comportamento diverso". Poi qualche docente ci mette la faccia e racconta a denti stretti il malumore per questa presenza ingombrante tra i corridoi della Bocconi: "C'è un dibattito tra i colleghi, ma io non me ne occupo", risponde Cinzia Martignone, del dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico. E' un capo politico -  Ma chi parla in maniera critica lo fa nell'ombra. "Ognuno cerca di stare molto abbottonato", spiega un altro professore a Lettera43.it, "ma nonostante le opinioni diverse non posso negare che il ritorno di Monti sia visto come un problema dal corpo docente, perché non è più il premier di un governo di salute pubblica, ma un capo partito". Insomma la tripla poltrona del Prof che si estende tra Milano e Roma, comincia ad infastidire una parte del corpo docente della Bocconi. Il Prof voleva fare la voce grossa per far cadere il governo Letta. Ma sa bene di non avere nessun potere. La sua Scelta Civica arranca dietro ad un 5 per cento che potrebbe ridursi ancora alle prossime elezioni. Casini e Montezemolo lo hanno abbandonato. Ora è un estraneo pure a casa sua. (I.S.)

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