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Grillo difende i Fratelli Musulmani: "Giusta la protesta"

Il leader del M5S si schiera dalla parte dei sostenitori di Morsi: "L'Occidente non fa nulla, in Egitto c'è stato un golpe". Uno scenario quello de Il Cairo che potrebbe ripetersi anche a Roma...
di Ignazio Stagno domenica 18 agosto 2013

Beppe Grillo

3' di lettura

"Grillo è grande", griderebbero i "fratelli grillini" se prendessero il potere in Italia. Tra i "fratelli musulmani" egiziani e i grillini italiani ci sono molte affinità. Il Movimento Cinque Stelle senza indugiare troppo infatti si è schierato al fianco del partito islamista che fino a qualche settimana fa governava a Il Cairo sotto la guida del presidente Morsi. I Cinque Stelle difendono in pieno la politica dei Fratelli Musulmani e lo fanno con un post del grande leader Beppe. "Dalla parte dei Fratelli" - Grillo sul suo blog attacca il "golpe militare" e appoggia l'ala islamica d'Egitto. "In Egitto è avvenuto da tempo un colpo di Stato, ma nessuno sembra volerlo ammettere. L'Occidente, Stati Uniti in particolare, si sono voltati subito da un'altra parte. La loro. Morsi nominato primo ministro in regolari elezioni è stato deposto dopo manifestazioni di piazza nell'indifferenza generale. Con questo metro di giudizio in Europa avrebbero dovuto dimettersi parecchi governi. I militari hanno preso il posto di Morsi senza nuove elezioni. Nessuno ha battuto ciglio. Ora è il tempo delle stragi, l'assassinio da parte dell'esercito di centinaia (forse migliaia) di civili che vogliono ripristinare la democrazia. Ma, ancora una volta, l'Occidente tace". Retorica anti-occidentale -  Insomma per Beppe la situazione è chiara: golpe, ribaltamento del voto popolare, violenza dell'esercito e silenzio da parte dell'occidente. Ma la forza con cui il leader a Cinque Stelle attacca i paesi occidentali tra cui anche gli Stati Uniti, riporta alla luce una retorica e un qualunquismo (piatto forte del grillismo) che è perfettamente sovrapponibile alle tesi di diversi gruppi islamisti che nei vari paesi del Nord Africa arrivano al potere. Ecco cosa scrive Grillo: "L'Occidente - si evidenzia nel post di Beppe - sempre pronto a condannare e a intervenire, anche con la forza, come è avvenuto in Libia, ora in parte sotto il controllo di Al Qaeda, (ma nessuno deve dirlo) o in Mali, per proteggere i suoi interessi, non vede, non sente, non parla. Chi ha ordinato la strage va processato da organismi internazionali come è avvenuto in Serbia. Il governo dei militari va disconosciuto senza alcun distinguo. Nuove elezioni vanno indette al più presto. Per l'Occidente la democrazia è un concetto relativo, che si applica caso per caso, quando gli conviene. Per i militari egiziani non si applica. La polveriera Egitto rischia di travolgere ogni equilibrio in Medio Oriente e in tutto il Mediterraneo mentre l'Italia fa da comparsa. Il ruolo che le riesce meglio". La posizione del M5S è netta: i Fratelli Musulmani fanno bene a scatenare la guerra civile. "Fratelli Grillini" -  I due movimenti, il M5S e i Fratelli Musulmani, così lontani geograficamente, si incontrano a metà strada sul piano ideologico. Gli elettori del M5S hanno molto in comune con quelli dell'ex presidente Morsi. Il consenso sia per i Fratelli che per i grillini è arrivato dalle fasce più politicamente sprovvedute. I voti ottenuti dai grillini infatti sono nati dal desiderio della classe media di dare un segnale di protesta.Lo stesso meccanismo che ha innescato la bomba islamista a Il Cairo. La classe media ora teme il peggio e lascia che l'esercito agisca al posto suo. Ma lo scenario Egiziano è una copia sbiadita e forse più sanguinaria di ciò che potrebbe accadere in Italia se un partito come quello di Grillo arrivasse a palazzo Chigi. Bisogna ricordare che diversi maître à penser del M5S, come ad esempio Paolo Becchi, più volte proprio dal blog di Grillo hanno incitato gli italiani alla rivolta "prendendo in mano i fucili". Casaleggio e Grillo ripetono come un mantra: "sarà un autunno caldo, sarà un autunno caldo". Segnali chiari di una sbandata antidemocratica che potrebbe generare in Italia, presto, la truppa inferocita dei "Fratelli Grillini". (I.S.)

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