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Il Pd contro i suoi dipendenti,licenziato dal Nazareno fa ricorsoma il partito non lo "reintegra"

Carmine De Guido dirigente dem a Taranto è stato fatto fuori con una telefonata da Roma. Il giudice però ha condannato i democratici a riassumerlo. Ma a Roma ignorano la sentenza
di Ignazio Stagno domenica 8 settembre 2013

Guglielmo Epifani

2' di lettura

Coerenza democratica. Il Pd e il suo segretario, Guglielmo Epifani, storico leader dell Cgil, si schierano dalla parte dei lavoratori a giorni alterni. Anche al Nazareno a quanto pare nei giorni dispari indossano i panni del "padrone". Lo sa bene Carmine De Guido, funzionario politico assunto con un contratto a tempo indeterminato, è stato licenziato per telefono dal Pd senza nessuna spiegazione. Come racconta il Corriere del Mezzogiorno, De Guido dopo un anno di attese, pacche sulle spalle, rassicurazioni e false speranze ha portato il suo caso al Tribunale del Lavoro. E il giudice gli ha dato ragione, condannando il Pd a reintegrarlo e risarcirlo delle mensilità mancanti. Peccato che al Nazareno abbiano ignorato la sentenza. Senza lavoro e senza stipendio -  De Guido non è stato ancora reintegrato e non ha percepito le mensilità pregresse. Il calvario di De Guido comincia nel febbraio del 2012. A licenziarlo è addirittura Ugo Sposetti della direzione nazionale che gli telefona gli annuncia che "è stato fatto fuori". De Guido non riesce a darsi una spiegazione e prova a chiedere aiuto a Stefano Fassina.  Ottiene qualche rassicurazione, gli dicono che una soluzione sarà trovata e gli consigliano di continuare a svolgere la propria attività. De Guido, quindi, ogni giorno si presenta nella sede di via Capotagliata e lo fa per oltre sei mesi. Ma sul conto corrente lo stipendio non viene più accreditato, così come nessuna novità giunge da Roma. Formalmente De Guido resta licenziato e in più non percepisce più la busta paga. Ignorata la sentenza -  Nel dicembre del 2012 il dipendente decide di andare in tribunale. La decisione del giudice è arrivata lo scorso 4 luglio: ordina che il lavoratore venga reintegrato nel suo posto di lavoro. Ma a due mesi di distanza dall’ordinanza e ulteriori rassicurazioni, De Guido non ha ancora potuto riprendere posto nel suo ufficio ed è attualmente disoccupato. Al Nazareno continuano ad ignorare la sentenza e i legali di De Guido annunciano un ricorso alla Corte dei Conti. Eppure il segretario Guglielmo Epifani, sul caso reintegro degli operai Fiat di Melfi aveva detto: "Marchionne non può fare così. Non si gioca con la vita delle persone". A Melfi non si può, a Taranto e al Nazareno sì. (I.S.)

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