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Governo, perché a dicembre può saltare tutto in aria: ciò che non sapete sulla guerra Di Maio-Salvini

Gino Coala
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Le tensioni vissute tra Lega e M5s nel corso della preparazione al decreto fiscale hanno creato piccole, ma diffuse rotture interne difficili da sanare nel breve periodo. I rapporti finora cordiali sono stati stressati prima dal nervosismo, poi da vera e propria tensione. Al punto che, riporta il Corriere della sera, qualche leghista si spinge a dire che nel governo si vive: "da separati in casa, in attesa di comunicarlo ai familiari a giugno". Leggi anche: Di Maio, l'imbarazzo del grillino quando cita i leghisti: bordata di fischi La data di scadenza dell'esecutivo, secondo una platea sempre più ampia di analisti, è ormai giugno 2019, cioè dopo le elezioni Europee. La resa dei conti insomma è inevitabile, visto che i leghisti non hanno per niente sopportato l'essere additati come "condonisti" dai grillini. I pentastellati da parte loro hanno ingoiato il rospo amaro, ma già sanno quando potranno lanciare la guerriglia. All'orizzonte c'è l'approvazione per le autonomie, l'implementazione delle opere pubbliche e le norme sulla sicurezza, che a Matteo Salvini sono carissime. Nodi che arriveranno al pettine a dicembre, sarà in quel momento che si capirà se il governo andrà avanti o no.

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