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Alessandra Ghisleri e i sondaggisti contro Luigi Di Maio: "Che errore non correre in Emilia Romagna"

di Cristina Agostini domenica 17 novembre 2019

2' di lettura

Luigi Di Maio e il Movimento 5 stelle stanno pensando seriamente di non presentarsi alle elezioni regionali in Emilia Romagna. Un grosso "errore", secondo i sondaggisti. Una scelta che avrà delle pesanti conseguenze. "I flussi ci dicono che i 5S, alle elezioni umbre, hanno subito una visibilissima frana di consensi verso il centrodestra, già avvertita in occasione delle Europee", spiega a La Repubblica il politologo Salvatore Vassallo. "La mia impressione è che i simpatizzanti grillini che potevano o volevano andare con Matteo Salvini l'hanno già fatto. Una grande parte dell'elettorato rimanente resterà a casa". E Di Maio è in un cul de sac: "L'alleanza con il Pd, in Emilia, sarebbe più ragionevole rispetto a quella che non doveva farsi in Umbria. Ma avendo fatto quell'errore strategico, ora i 5S sono quasi costretti a non ripetersi". Leggi anche: "In Emilia arriverà in ritardo". L'ha capito anche Padellaro: Pd addio, perché Salvini trionferà / Video "Dire implicitamente o esplicitamente ai propri elettori di votare per quello che definivano il partito di Bibbiano non è facile, ma non lo è neppure non presentarsi alle urne", sottolinea Rinaldo Vignati, analista dell'Istituto Cattaneo. "Compito improbo stabilire quale sia l'opzione più conveniente: mi pare probabile che molti elettori M5S resteranno a casa. E ciò non potrà che avvantaggiare gli avversari". Alessandra Ghisleri parla di "scommessa pericolosa": per un Movimento come quello di Di Maio, avverte la direttrice di Euromedia research, "rinunciare al brand non è roba da niente, finisce che scompari anche territorialmente. Ora, è vero che a livello locale i 5S escono quasi sempre con risultati non buoni ma non so se in questo momento per il M5s la rinuncia sia la scelta migliore". E ancora: "È probabile che, in mancanza del simbolo 5S, gli elettori si dirigano su liste civiche. Ma non escludo che possano convergere su una lista civica del centrodestra, creata magari ad hoc".  "A livello comunicativo non presentare il simbolo è un errore, un'ammissione di debolezza", dice Fabrizio Masia (Emg Acqua). "E poi, spaventarsi di un 7-8 per cento vuol dire che non sei strutturato", significa anche "se pensiamo all'importanza del voto emiliano, evitare una crisi romana e continuare a governare".

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