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Nicola Zingaretti, come provoca Di Maio per farlo rompere con Salvini: "Grillini vittime della Lega"

di Gino Coala domenica 28 aprile 2019

2' di lettura

Nicola Zingaretti è diventato segretario del Pd con il sogno nel cassetto di andare al governo nonostante il suo partito sia stato umiliato alle ultime elezioni politiche. Da sempre al Nazareno accarezzano l'idea di un'alleanza con il M5s di Luigi Di Maio, anche se il segretario dem non riesce a far breccia nel cuore del grillino. Leggi anche: Di Maio passa il tempo a insultare Salvini e... sparisce. Il sondaggio parla chiaro: che brutta fine fanno i grillini Da qualche settimana, però, Di Maio ha dato una drastica svolta a sinistra alla sua linea, almeno a parole. Dagli attacchi agli "alleati nazisti di Salvini", fino alla difesa della festa della Liberazione, Di Maio si è rimesso alla disperata caccia dei voti dei compagni, cioè quelli di Zingaretti. E il segretario dem ha colto che un punto di incontro è ancora possibile. Intervistato da Repubblica, Zingaretti ha gettato altra benzina sul fuoco nel già infuocato rapporto tra Di Maio e Salvini, sperando che fino alla fine il grillino arrivi allo strappo: "L'antifascismo come lotta alla magia ha bisogno di una sua coerenza. Altrimenti si diventa ipocriti. Mi sembra il caso di Di Maio che grida 'Salvini è alleato con i nazisti', ma poi è con i voti dei 5 stelle che gli fa fare il ministro dell'Interno. Il Movimento ha l'ossessione del potere senza mai assumersi la responsabilità. Questo li sta logorando. Sono il principale azionista del governo, i complici di Salvini e le vittime di questo cortocircuito". Il corteggiamento è appena cominciato, mettendo zizzania per esempio sui temi economici, ma soprattutto sul modo di comunicare dei due vicepremier: "Salvini e Di Maio sono i reucci delle sceneggiate: i selfie, le fidanzate, i mitra, i bagni in Sardegna, le finte litigate, gli insulti e in ultimo il balletto sul decreto crescita sono segno di un degrado che aiuta loro ma uccide le speranze degli italiani. E proprio qui c'è il grande paradosso. Hanno chiesto i voti su prima gli italiani e sono proprio i cittadini a pagare un prezzo altissimo per questa continua pagliacciata".

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