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Matteo Salvini si porta Siri al vertice con le parti sociali sulla flat tax. M5s all'angolo: "Cosa dimostra"

di Giulio Bucchi domenica 21 luglio 2019

2' di lettura

Grossa sorpresa al Viminale: a fianco di Matteo Salvini, nell'incontro con le parti sociali per spiegare la flat tax, c'è anche Armando Siri, responsabile economico della Lega ma soprattutto ex sottosegretario alle Infrastrutture costretto alle dimissioni dal Movimento 5 Stelle perché indagato per corruzione nell'inchiesta Arata.  Leggi anche: Salvini, clamoroso schiaffo a Di Maio. Chi si porta a Genova per la cerimonia del Ponte Morandi L'obiettivo del governo è "la flat tax con unica deduzione fiscale, vogliamo portare al 15% l'aliquota fino a 55mila euro di reddito", ha spiegato lo stesso Siri al tavolo con le parti sociali, a cui partecipano oltre 40 sigle. Per Siri "ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti e ci sarà un grande impulso ai consumi e risparmi di 3.500 euro per una famiglie monoreddito con un figlio". Valore complessivo dell'operazione: "12-13 miliardi in più nelle tasche degli italiani, nessuno perderà un centesimo, nessuno pagherà più rispetto a quanto paga già". La presenza di Siri (per le parti sociali ci sono tra gli altri Annamaria Furlan per Cisl, Carmelo Barbagallo per Uil e Maurizio Landini per Cgil, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, quello di Confcommercio Carlo Sangalli ed Ettore Prandini per Coldiretti) secondo il Pd dovrebbe rappresentare uno smacco per il Movimento: "Come se niente fosse successo, come un sottosegretario qualsiasi. E i #CinqueStelle stanno a guardare...", provoca il deputato dem Emanuel Fiano. Ma dal fronte M5s si professa totale tranquillità, e anzi pare quasi un sospiro di sollievo: "La presenza di Siri all'incontro con i sindacati? Dimostra che è un incontro politico, non di governo. Quindi scevro da ogni carattere istituzionale". Effettivamente al tavolo ci sono solo esponenti della Lega: oltre a Salvini e Siri, i vice ministri al Tesoro e al Mise Massimo Garavaglia e Dario Galli, i sottosegretari Claudio Durigon, Massimo Bitonci, e Guido Guidesi, e i presidenti delle commissioni Finanze del Senato e Bilancio della Camera, Alberto Bagnai e Claudio Borghi. Resta un dubbio: se è la Lega in prima persona a gestire la "trattativa" sulla flat tax, e le parti sociali si dimostreranno convinte dalla proposta, come faranno i 5 Stelle a opporsi?

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