Dai "due forni" al "sistema solare perfetto". Il retroscena del Corriere della Sera dopo il vertice tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi ad Arcore sottolinea il trionfo strategico del leader della Lega. Dall'ex premier pare aver strappato l'ok alla nomina di Marcello Foa alla presidenza della Rai in cambio di una "vigilanza" sulle politiche governative dei 5 Stelle su Mediaset e tv. Delle elezioni regionali si parlerà in settimana, anche con Giorgia Meloni. Ma la linea è chiara: il centrodestra continua a vivere, "per le amministrazioni locali". Ma il contratto di governo con i grillini "è destinato a durare". Leggi anche: Salvini dalla D'Urso, una ovazione "a casa di Berlusconi" "Riallinearsi con Berlusconi per riprodurre i vecchi equilibri - spiega Francesco Verderami - non è questione all'ordine del giorno", anche perché, citando l'opinione di un ministro coperto dall'anonimato, "l'opinione pubblica ci accuserebbe di essere tornati al traino e ci punirebbe nelle urne". Il vero banco di prova non saranno le regionali, ma le europee del maggio 2019, con Fratelli d'Italia che dovranno decidere se sfidare da soli lo sbarramento del 4% e il Cav al bivio tra l'addio definitivo e la candidatura in prima persona. Ma Salvini, prima di buttarsi su un partito o lista unica, vuole fare il pieno, da solo, pescando nel bacino degli astensionisti rubando voti ai 5 Stelle.