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Governo, vertice d'urgenza a Palazzo Chigi tra Conte, Di Maio e Salvini: "la porcata" che fa venir giù tutto

di Giulio Bucchi domenica 25 novembre 2018

2' di lettura

Vertice di governo d'urgenza a Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte e i suoi vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini (tornato in fretta e furia da una tavola rotonda con Confcommercio) si stanno vedendo per affrontare le due bombe esplose sul governo mercoledì mattina: lo scontro sul dl Anticorruzione e la procedura d'infrazione contro l'Italia annunciata dalla Commissione Ue per eccesso di deficit.  Leggi anche: "Chi nel M5s ha mandato sotto la maggioranza". Complotto e contro-complotto Nel secondo caso, atteso, M5s e Lega tirano un mezzo sospiro di sollievo perché si tratta dell'ipotesi meno pesante rispetto a quella di sanzioni per eccesso di debito e graverà sul Tesoro per una ventina di miliardi. Soprattutto, lascia aperti spiragli di intervento in Parlamento sulla manovra con eventuali correzioni che potrebbero mitigare il giudizio della Commissione. Ma qui inizia il problema politico nella maggioranza. Salvini si è detto disponibile a modificare i conti della finanziaria, nel caso riducendo anche la platea di misure strutturali come reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni, mentre Di Maio è disposto a tenere duro. Soprattutto, però, nelle ultime 24 ore si è scatenata la bagarre sul dl Sicurezza (Salvini ha chiesto ai grillini di approvarlo entra il 3 dicembre o cadrà tutto) e sul dl Anticorruzione. Luigi Di Maio ha avvisato l'alleato, senza mezzi termini: "Chi vuole far cadere il governo lo dica". Il nodo è il voto segreto sul peculato di martedì sera, con i franchi tiratori leghisti che hanno mandato sotto la maggioranza. I tempi per l'approvazione della legge-bandiera del M5s si allungano: "Io non voglio tre letture, per l'inizio di gennaio deve diventare legge e questa è la mia prova del nove. Quali siano le dinamiche interne alla Lega non lo so - ha aggiunto sibillino un furioso Di Maio in conferenza stampa -. Ieri è passata una norma porcata. Tutti si devono prendere la responsabilità. Non so se il voto segreto di ieri aveva un altro significato ancora, che era quello di non volersi prendere la responsabilità e tornarsene e casa. Chi vuole tornare casa lo deve dire in modo palese davanti ai cittadini italiani".

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