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Il sociologo Maurizio Barbagli: "La sinistra sottovaluta le paure della gente, la sicurezza non è nel suo dna"

di Matteo Legnani domenica 26 agosto 2018

1' di lettura

"Il tema della sicurezza? Non è nel dna della sinistra". A dirlo non è Matteo Salvini. E nemmeno Giorgia Meloni. Ma il grande sociologo  Maurizio Barbagli, 80 anni, la gran parte dei quali trascorsi anche come militante o elettore dei partiti di sinistra. "Voto ancora per il Pd, ohimè, anche se sottovaluta le paure della gente" dice in una lunga intervista al Corriere della Sera. "Eppure - continua - i dati solidi parlano chiaro: nelle violenze carnali i clandestini sono il 62% del totale degli stranieri denunciati, nello spaccio di droga addirittura il 90%". Eppure, la sinistra nega il fenomeno. "Perchè pensa che parlarne aumenti l'ostilità verso gli stranieri, che sono visti come il nuovo proletariato. Ma così facendo, risulta poco credibile e perde le elezioni. La Lega non è che si inventa i problemi, i problemi ci sono anche se poi non sempre le soluzioni sono quelle giuste. Ma - prosegue - la sinistra è incapace di fare questi calcoli". E l'Italia? "E' poco organizzata a gestire flussi immigratori che sono difficili da controllare. Le commissioni che devono distinguere i richiedenti asilo dagli immigrati economici ci impiegano un anno e mezzo prima di dare una risposta e intanto nelle nostre città abbondano gli africani in giro a far niente". Leggi anche: L'assessore leghista musulmano che caccia i rom: "Questa è gente che...". Lezione a tutta la sinistra

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