Incalzato dai banchieri al summit di Washington del Fondo monetario internazionale, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha esternato il suo disappunto verso il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi. "Per essere chiari, parlatene con Palazzo Chigi due. Non con Palazzo Chigi uno". E più non dimandare. Palazzo Chigi due indica la Boschi, referente di Matteo Renzi nel governo Gentiloni, il palazzo numero uno. Il retroscena, pubblicato su il Corriere della Sera, è indicativo del livello di scontro tra poteri all'interno dell'esecutivo. Padoan ha ingoiato i passi falsi e le dichiarazioni avventate di Renzi e della Boschi, dai crac di Etruria e Montepaschi, alla gestione della crisi bancaria da parte di Bankitalia, con l'affaire Visco, che ha imbarazzato il governo Gentiloni anche a livello internazionale. Infine la scintilla che ha incendiato il quieto Padoan: la cancellazione delle misure previste dalla prima versione della legge di Stabilità per facilitare lo smaltimento dei crediti deteriorati (240 miliardi) in pancia alle banche italiane. Procedure legali rapide per la presa di possesso degli immobili forniti in garanzia dai debitori insolventi. Misure inserite nella prima versione inviata dal ministero dell'Economia alla presidenza del Consiglio, che sarebbero state cancellate "da una manina" a Palazzo Chigi, per poi riapparire nella versione definitiva ma depotenziate nella sostanza.