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Genovese, sì all'arresto

Il deputato Pd è accusato di associazione a delinquere, truffa e riciclaggio
di Matteo Legnani domenica 18 maggio 2014

2' di lettura

Arresto per Francantonio Genovese. Montecitorio con voto palese ha detto "sì" alle manette per il deputato del Pd indagato per associazione a delinquere, riciclaggio e truffa. I voti favorevoli sono stati 371, contrari 39. Ieri il Pd aveva fatto slittare il voto sull'arresto. La paura dei grillini che avevano contestato la posizione del Pd ha fatto cambiare idea a Renzi che ha chiesto il voto palese in Aula. Stamattina in una intervista all'Huffingtonpost, Genovese aveva detto di trovare "molto sgradevole" la richiesta del Movimento 5 Stelle di calendarizzare subito il voto sul suo arresto alla Camera. E poi si era concesso pure una battuta: "Sto andando in aeroporto a comprare un biglietto per Beirut" aveva detto all'Huffingtonpost. Scintille Pd-Forza Italia - Intanto durante il dibattito in Aula per le dichiarazioni di voto scintille tra il Pd e Forza Italia. "Se il Pd vuole evitare strumentalizzazioni, chieda qui in aula e noi voteremo il rinvio. Noi siamo sempre e comunque garantisti. Se il Pd vuole rinviare a dopo elezioni, noi siamo d’accordo. Ma lo chieda in questa aula e noi lo voteremo", aveva affermato il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta. Poi lo aveva seguito Maurizio Bianconi annunciando che "il gruppo di Forza Italia alla Camera" avrebbe "votato contro l’arresto del deputato Pd Francantonio Genovese". Poi probabilmente qualcuno tra gli azzurri ha invece votato "sì". Ora per Genovese si spalancheranno le porte del carcere. Grillo -  "Vinciamonoi! Li mandiamo a casa a uno a uno! Ora il deputato del Pd può essere arrestato! Fuori Genovese dal Parlamento". Così su Facebook Beppe Grillo, che ieri sul blog aveva postato un video per l'arresto di Genovese, ha commentato a caldo il voto dell’aula della Camera. Insomma tra M5s e Pd si è giocata una partita dura. I dem di fatto hanno venduto la pelle di Genovese per un pugno di voti alle europee. Il Pd ha fatto la più classica delle retromarce. Caos Pd - Il capogruppo Roberto Speranza aveva affermato in mattinata: "M5S vuole uno scalpo da agitare in campagna elettorale". Poi l'inversione di rotta: "Il Pd -ha affermato Speranza- ha deciso di votare sì all’arresto e così farà. Lo faremo alla luce del sole, non chiederemo il voto segreto e chiederemo agli altri gruppi di non fare la richiesta di voto segreto. La posizione del Pd è chiara, invece c’è qualcuno in quest’aula che vuole agitare uno scalpo in campagna elettorale, esibire un trofeo, veder scorrere il sangue. Non lo permetteremo. Per questo voteremo a favore della capigruppo, avere una data certa per il voto e togliere questo tema -ha concluso Speranza- dalla campagna elettorale".

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