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Matteo Renzi in Sudamerica: legge fumetti e pensa a Denis Verdini

di Andrea Tempestini domenica 25 ottobre 2015

4' di lettura

«Ce l’ho fatta. Sei davvero qui. Un astronauta». «Non mi riconosci?». «Cosa? No. Cos’è questa?». «Quella è una catena. Non tirare». «Porca troia». Se vi chiedete che cosa stia pensando in questo momento il presidente del Consiglio, ecco qui: sta pensando esattamente questo: «Edificio 52. Che cazzo ci faccio qui?». «Sei qui perché ti ci ho portato io». Come facciamo a sapere che Renzi pensa davvero questo? Semplice ce lo ha detto lui. Quello che avete appena letto, infatti, è l’inizio di “I vostri padri dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre?” dello scrittore americano Dave Eggers, uno degli 8 romanzi che il premier ha voluto in valigia per il suo viaggio in Sudamerica. In questi giorni, dunque, lo leggerà con tanta passione: ci ha tenuto a farcelo sapere, con un apposito tweet del portavoce Filippo Sensi. «Tornerò quando avrai finito», prosegue il romanzo di Eggers. «Hai finito». «Vaffanculo». La prosa non è troppo elegante, si capisce. Ma per allenarsi al prossimo incontro con la minoranza Pd potrebbe essere perfetto. Quando si dice pensare sempre alla propria formazione politica. Degli altri 7 titoli portati nel viaggio, infatti, uno sembra particolarmente indicato per approfondire i rapporti della maggioranza con Denis Verdini: è il romanzo di Marco Balzano intitolato “L’ultimo arrivato”. Un altro, invece, sembra fatto apposta per provare a disegnare il futuro del sindaco Marino: si tratta di “Solo bagaglio a mano” di Gabriele Romagnoli. Come a dire: bisogna fare le valigie in fretta. Il dubbio è: sarà chiaro il messaggio? Per altro il premier forse non sa ancora che il libello di Romagnoli si apre con il racconto di un falso funerale: l’autore viene messo nella cassa da morto per finta, poi tirano su il coperchio della bara e lui ritorna come prima. Non è un bel presagio per Matteuccio: e se dovesse finire così anche il funerale (politico) al sindaco di Roma? Renzi, però, non pare essere preoccupato. Legge e vola, vola e legge. Romanzi. Storie. Racconti di fantasia. Che ci volete fare? Cuor contento il ciel l’aiuta. A Roma c’è una finanziaria che è un cantiere aperto, le tasse sulla casa compaiono e scompaiono, le Regioni sono imbestialite per i tagli alla sanità, l’emergenza profughi è tutt’altro che finita, l’Europa se ne fotte di prendersi i 40 mila immigrati promessi, i clandestini vanno in giro indisturbati a rubare nelle case degli anziani, le mazzette (pardon: ciliegie) girano vorticosamente negli uffici pubblici, l’Anas è corrotta e le strade crollano, l’assenteismo dilaga, gli scontrini sono letali al Campidoglio e fra i suoi sottosegretari. E lui che fa? Legge i fumetti. Proprio così: fra i libri in valigia ci sono anche fumetti di Zerocalcare, quello che scrive cose memorabili come «perché porcoddue è sempre la stessa cosa» o «ma non ti ricordi porcoddue?», quello che racconta le avventure di “Sailor Uranus icona lesbica della nostra infanzia” e pubblica le indimenticabili raccolte “Un polpo alla gola” e la “Profezia dell’armadillo”. Ora è in libreria con “L’elenco telefonico degli accolli”: Renzi, probabilmente, deve averlo confuso con la lista dei parlamentari Ncd. Dunque ricapitoliamo: Renzi ha preso con sé il romanzo americano con le parolacce, il bagaglio di Romagnoli, l’ultimo arrivato di Balzano e i fumetti legati all’hardcore punk in stile armadillo. Fanno quattro. E gli altri quattro libri? Due sono di scrittori internazionali, Martin Amis (“La zona di interesse”) e Herta Muller (“La mia vita nell’inferno di Ceausescu”). Gli altri sono presi direttamente da quello scaffale in libreria in cui ci sono i libri in testa alle classifiche: Nicolò Ammaniti, con il suo ultimo “Anna”, e “Ognuno potrebbe” di Michele Serra. Perfetto, no? Ci mancano solo le “Ricette in famiglia” di Benedetta Parodi, un tomo di Andrea Camilleri, Geronimo Stilton e l’Almanacco di Antonella Clerici, e poi la top ten di Tuttolibri sarebbe completa. Del resto, si sa, a Renzi piace stare solo con chi vince. Trattandosi di letture, però, e non di partite alla playstation, qualche dubbio resta. Davvero quello che serve al premier, in questo momento, è informarsi sulle avventure di Anna nel mondo del day after descritto da Ammanniti? Davvero gli servono i fumetti “porcoddue” di Zerocalcare? O i racconti di viaggio di Romagnoli? Distendere i nervi e rilassarsi, va bene, ma viste le lacune mostrate recentemente dal premier in fatto di economia, in mezzo a otto libri non poteva metterci anche qualcos’altro? Magari un manualetto fiscale? Una piccola guida pratica per non inciampare su Imu e Tasi? Un bignami della politica tributaria? Un vademecum della scienza economica? Così, tanto per imparare qualcosa della realtà. Altrimenti, se ostenta in modo tanto orgoglioso la lettura esclusiva di romanzi e fumetti, a qualcuno potrebbe venire il sospetto che voglia imparare solo come si raccontano storie inventate. Come se, nel genere, non fosse già bravo abbastanza. di Mario Giordano

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