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Renzi e il sito sui "Millegiorni"

di Lucia Esposito domenica 7 settembre 2014

2' di lettura

“Verremo giudicati a maggio 2017”. Matteo Renzi presenta il sito dei Mille giorni (www.passodopopasso.italia.it)i. “Il nostro lavoro sarà riscontrabile fatto per fatto, numero per numero, voce per voce, questo sarà il tipo di verifica”, osserva il premier che, in conferenza stampa, chiede: “Ha un senso impiccarsi ad una data? Sì”. Per il premier è importante fissare delle scadenze ai provvedimenti di governo: “Ciascuno deve rendere conto di quel che fa. Mettere una data precisa è stato l’elemento che ha consentito di superare tante resistenze in questi mesi", dice il premier che ha chiesto al ministro Boschi e a Delrio di aggiornare il numero dei decreti attuativi e lo strumento dei fondi europei costantemente sul sito. "Entro 1000 giorni saremo un Paese civile se non avremo arretrati sui dl attuativi e se i denari non saranno realmente dispersi come talvolta abbiamo sui fondi europei”. Non ho l'annuncite  - Matteo Renzi parla poi di Europa: “La nostra partita in Europa non si esaurisce. Non si tratta di mettere una bandierina su una poltrona, ma di imporre una strategia all’Europa. Questo è l’obiettivo di tutti i Paesi”, sottolinea il premier. “Ho giurato il 22 febbraio e annunciato la riforma del lavoro a marzo: il decreto è legge, la delega è in discussione in Parlamento, speriamo ci sia l’ok il prima possibile, magari entro l’anno; ad aprile abbiamo detto PA e il 13 giugno il decreto che è diventato legge e la delega che parte ora in commissione del Senato; a maggio diciamo semplificazione fiscale e partono i provvedimenti; a giugno abbiamo detto giustizia, e ora linee guida e i disegni di legge; abbiamo ottenuto l’ok in prima lettura sulla riforme costituzionali e sulla legge elettorale. Se questa è la malattia degli annunci, sono felice di essere giudicabile voce per voce e il sito che inauguriamo oggi è lo strumento perché i cittadini possano verificare".  L'occhiolino alla Merkel - "Dobbiamo smetterla di parlar male della Germania", ha poi detto Renzi che ha aggiunto: "Anzi, sul tema del mercato del lavoro, il Paese governato da Angela Merkel "deve essere il nostro modello e non il nostro nemico". 

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