Nel corso del processo contro Umberto Bossi e Francesco Belsito per la truffa della Lega Nord sui rimborsi elettorali (al Carroccio il Parlamento chiede la restituzione di 59 milioni, 19 in più di quelli conteggiati dalla Procura), un colpo di scena. Il Senatùr attacca Matteo Salvini e Roberto Maroni, accusandoli di avere incassato parte di quei soldi e, soprattutto di averli spesi. Una guerra violenta, dunque, nella Lega Nord. Tuona Bossi: "Salvini restituisca il corpo del reato". Ancor più dura la risposta di Salvini, che promette querela: "Chi mette in dubbio la mia onestà, la mia trasparenza e la mia correttezza ne risponderà ai cittadini e in tribunale". Da par suo, ad ora, Maroni sceglie il silenzio.