Cancellare l’Europa dalla Costituzione. È questo lo spunto del disegno di legge costituzionale presentato dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti il 31 marzo scorso. Soltanto 4 gli articoli, che intervengono a loro volta sugli articoli 97, 117 e 119 della nostra carta Costituzionale, cancellando qualsiasi riferimento all’Europa e ai vincoli comunitari. Sono soltanto tre, infatti, i passaggi in cui compaiono richiami a Bruxelles. Il senatore di Gal propone che vengano cancellati dalla Carta. L’idea dell’ex ministro, come racconta l'Huffingtonpost, in realtà va oltre la semplice de-europeizzazione del nostro testo fondamentale. E il senatore di Gal articola la sua idea nel testo che precede il ddl. Cosa cambiare - Sotto accusa non c’è il discusso articolo 81 della Costituzione, così come modificato dopo la firma del Fiscal Compact, con l’introduzione del pareggio di bilancio obbligatorio e l’obbligo di chiedere l’autorizzazione delle Camere in caso di deviazione da questo obiettivo. “Nel corpo della nuova norma – spiega Tremonti nel testo riferendosi all'articolo – non c’è alcun riferimento ai cosiddetti ‘vincoli europei’” inoltre “un conto è limitare la crescita ulteriore del deficit un conto è invece il corso forzoso imposto dall’Europa per la riduzione dello stock storico del nostro debito pubblico, come si vuole con il cosiddetto Fiscal compact”. Inoltre, prosegue l’ex ministro “per come nel corso del 2012 è stato geometricamente configurato, il fiscal compact, viene infatti ad essere lo strumento permanente di dominio dell’Europa sull’Italia”. I vincoli - Nel dettaglio, sotto accusa, è il “corso forzoso alla riduzione dello stock storico del nostro debito pubblico” il cui rapporto con il Pil, secondo Bruxelles, dovrebbe scendere di un ventesimo all’anno (nella parte eccedente il 60%). In assenza di una crescita sostenuta e di un buon livello di inflazione, un’operazione che potrebbe comportare manovre annuali da alcuni miliardi, ma senz'altro di gran lunga inferiori ai 50 spesso citati.