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Gli onorevoli di Scelta civica vanno nel Pd. Quando Renzi se la prendeva con i "trasformisti"

di Giulio Bucchi domenica 8 febbraio 2015

2' di lettura

Dopo Migliore da Sel, dopo i grillini dissidenti, ora il Pd e Matteo Renzi fanno campagna acquisti anche tra gli onorevoli di Scelta civica. Non chiamateli "Scilipoti della sinistra", però, perché al Nazareno si arrabbiano: i dem preferiscono parlare di "allargamento di fronte" o "aperture al processo riformista". Vietato anche tirare in ballo questioni banali di "poltrone", per dirla alla Antonio Razzi. E dire che una volta, prima di diventare premier, anche Renzi si scagliava pubblicamente contro i trasformisti. Renzi contro i trasformisti: guarda il video su LiberoTv Quel video imbarazzante... Qui era a Porta a porta, ospite di Bruno Vespa, e tuonava contro le cattive abitudini della politica italiana: "Non si sta nel Parlamento con i voti presi dal Pd per andare contro il Pd. E' l'ora di finirla con chi viene eletto con i voti di qualcuno e poi passa di là... Vale per tutti, a destra e a sinistra. Se io prendo e decido di mollare con i miei, è legittimo farlo. Però allora devo anche avere il coraggio di avere rispetto per chi mi ha votato". Parole che stonano con le braccia allargate con cui sta accogliendo gli ex montiani. D'altronde, il doppiopesismo nel Pd non è limitato al leader. Ricordate cosa dicevano quando Sergio Cofferati aveva deciso di mollare il Pd per protesta contro lo scandalo delle primarie in Liguria? "Adesso lasci la sua poltrona all'Europarlamento"... Matteo contro i "responsabili" -  D'altronde, specie quando al governo c'erano Pdl e Silvio Berlusconi, dalla sinistra i toni erano decisamente più aspri di adesso. "Se uno smette di credere in un progetto politico non deve certo essere costretto con la catena a stare in un partito - diceva lo stesso Renzi nel febbraio 2011, a proposito di Scilipoti & co -, ma questa gente, quando se ne va, deve fare il favore anche di lasciare il seggiolino". E il premier spesso ha fatto campagna elettorale sfruttando a proprio vantaggio l'effetto Scilipoti: "Riappropriatevi della politica - arringava la folla a Novara, in un comizio nell'ottobre 2012 -. Non lasciatela nelle mani dei vari Scilipoti. Noi potremo perdere le primarie, ma non perderemo la faccia". Idem a Cagliari, qualche tempo dopo: "Non lasceremo la politica ai Batman e agli Scilipoti di turno". Altri tempi: oggi i "traditori del popolo" sono diventati, parola di Debora Serracchiani, "persone responsabili verso l'Italia". Hanno cambiato verso anche loro.

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