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Arresti Expo2015, M5S verso la mozione di sfiducia per Lupi: "La politica c'entra e come"

di simone cerroni domenica 11 maggio 2014

2' di lettura

Quasi un mese fa, il 14 aprile, il Movimento 5 stelle aveva minacciato per bocca del capogruppo cinquestelle a Palazzo Madama Maurizio Santangelo una mozione di sfiducia per il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Oggi, venerdi 9 maggio, la convinzione si fa sempre più forte per i pentastellati, a seguito degli arresti legati agli appalti per Expo 2015. Il 5 stelle puntano il dito contro le responsabilità della politica e, dopo la richiesta formale affinché il ministro Lupi riferisca in Parlamento di Riccardo Nuti, si apprestano a presentare la sfiducia. In carcere questa volta tra gli altri sono finiti l'ex Pci Primo Greganti, già coinvolto in Mani pulite vent'anni fa e l'ex senatore Pdl Luigi Grillo. Le minacce - Sotto la lente d'ingrandimento grillina sono le parole di uno degli arrestati, l'ex Dc Gianstefano Frigerio, che al telefono spiegava come "Gigi - Luigi Grillo, ex parlamentare di Forza Italia, anche lui finito in manette - vede Lupi quasi tutti i giorni, praticamente gli fa da sottosegretario". "I deputati milanesi si coordineranno nel weekend - spiega Laura Castelli (M5S) - approfondiranno la situazione e vedranno il da farsi. Ma sicuramente faremo un'azione dedicata a questa vicenda". Colpa della politica - Poi, la deputata continua definendo la vicenda "una Tangentopoli che tutti conoscevano ma che tenevano nascosta", e sottolinea: "Renzi non si azzardi a dire che la politica non c'entra". "È proprio per questo che abbiamo sempre proposto emendamenti per incrementare la trasparenza nella gestione di Expo - continua Manlio Di Stefano - ma anche su quel versante le larghissime intese hanno funzionato bene". Anche Luigi Gaetti, senatore e vicepresidente della Commissione antimafia, parla di mozione di sfiducia: "Ho letto le intercettazioni sui giornali, certo che la valuteremo", ma a suo parere il ministro dovrebbe anticipare il passo del partito di Grillo e "non dovrebbe aspettare la giustizia, dovrebbe dimettersi prima". L'inchiesta si allargherà dopo le elezioni - Di Stefano, si dice sicuro che le indagini non finiranno qui e che quello che ieri è uscito alla luce ha aperto un vaso di Pandora. "Finalmente - conclude - con il Movimento i magistrati hanno una sponda. Non credo che faranno uscire adesso gli altri nomi degli indagati, per non essere accusati di condizionare le elezioni. Magari dopo il 25 maggio avremo delle sorprese...". Anche Alessandro Di Battista interviene sulla questione: "Avete visto come funziona il sistema no? L'Expo ne è un esempio. Tutti coinvolti". Il tangetificio - Ieri, Maurizio Buccarella, capogruppo 5 stelle al Senato, aveva scritto sul blog di Grillo come giò da tempo il movmento definiva L'expo un "tangentificio" a forte rischio di "corruzione e infiltrazioni mafiose: Grandi Opere, grandi tangenti". Poi riporta che gli atti parlano di "cene ad Arcore con Berlusconi e contatti con Cesare Previti". "Queste notizie confermano come sia necessario approvare quanto prima ,come già proposto una settimana fa dal Movimento 5 Stelle, una nuova e seria legge anti-corruzione. E' questa la vera riforma".

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