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A Natale Santori e compagni si sono fermati per le feste. Dopo le elezioni in Emilia non serviranno più

di Marco Rossi domenica 5 gennaio 2020
2' di lettura

Anche le sardine vanno in letargo. Le vacanze di Natale sono state per Mattia Santori e il suo branco un' impellenza più importante rispetto alla costruzione della nuova linea gotica anti-salviniana che impedisca al centrodestra di liberare l' Emilia-Romagna dal giogo del Pd. Lo scrive il direttore di Libero, Pietro Senaldi nel suo editoriale di domenica 5 gennaio. Dopo un mese di lavoro, i pesciolini rossi si sono presi due settimane di meritato riposo, in ossequio alle abitudini della grassa borghesia cittadina progressista. Il 26 gennaio però in Emilia-Romagna si vota e, con la panza piena e loro malgrado, le sardine devono rimettersi all' opera. Ma non è il caso di esagerare, e quindi l' attività ufficiale, in vista del mega raduno di piazza a Bologna fissato per il prossimo 19, riparte con una gita domenicale in montagna. Escursioni, pranzi al sacco e visite in piccoli borghi.  Per approfondire leggi anche: Sardine, flop a Pistoia Tuttavia ci sono sufficienti elementi per sbilanciarsi a sostenere che i ragazzi e chi gli gira intorno sono tanti ma davvero hanno poco da dire. Probabilmente pure per questo durante le feste sono spariti e, a meno di due mesi dalla loro nascita, sono già un brand da rilanciare. Ci penseranno i pescivendoli del Pd, e i pennivendoli che stanno dietro alla sinistra, a rimettere le sardine sul banco delle offerte anti-Salvini, ma siccome il prodotto ittico non è più fresco, il rischio che puzzi è altissimo. Le acciughe non sono rinomate per l' intelligenza. Plausibile quindi che i Dem, più che subirle, le abbiano promosse. Tra tre settimane in Emilia-Romagna si vota e gli Zingarettiani di governo, succubi dei Cinquestelle e orfani della spinta innovativa di Renzi, hanno il sapore stantìo delle cariatidi. Per contrapporsi al centrodestra serviva sangue fresco e le giovani sardine sono perfette nel ruolo di utili idioti, presenze immancabili della narrazione rossa. Se Bonaccini vincerà, grazie anche a Santori, avrà trionfato il Pd. Se perderà, sulle sardine saranno scaricate pure le responsabilità che non hanno e i pescivendoli rossi le ritireranno dal mercato delle offerte sinistre senza una lacrima.

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