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Giancarlo Giorgetti e Salvini, allarme rosso: "Non può andare avanti così". La voce dal cuore Lega

di Giulio Bucchi domenica 25 agosto 2019
2' di lettura

Mercoledì alle 13 Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti hanno "fatto pace" davanti ai giornalisti che li attendevano a Montecitorio, dove si era appena chiusa la riunione dei deputati della Lega. Segretario e vice, sorridenti e scherzosi, hanno assicurato che non c'è alcuna crisi o divisione dentro il Carroccio. Ma un retroscena del Giornale oggi racconta un altro clima. Si parla di "facce scure" dei parlamentari leghisti costretti a far saltare le ferie per le dimissioni di Giuseppe Conte e di sottosegretari e funzionari ministeriali imbufaliti perché costretti a fare gli scatoloni. Il problema vero, però, pare essere la gestione stessa della Lega, non solo la strategia che ha portato alla crisi. Leggi anche: "Cosa? Ma di che parlate?". Giorgetti intercettato in Senato, leghista sconcertato "Il dubbio che Salvini abbia perso il tocco magico si va insinuando anche nei fedeli più osservanti - scrive il Giornale -. Sul banco degli imputati c'è soprattutto la sua conduzione solitaria del partito". A microfoni spenti, Giorgetti avrebbe ribadito le critiche sul timing della crisi. Salvini si sarebbe fatto consigliare dalle persone sbagliate e ora "rischia di consegnare al Paese uno dei governi più di sinistra della sua storia". Ai giornalisti il sottosegretario uscente ha giurato: "Guardate che è stato lui a dirmi di andare davanti ai giornalisti a dire che aveva sbagliato i tempi della crisi. È una strategia studiata a tavolino". Ma non sono in tanti a credergli. Anche perché a Giorgetti avrebbe confidato agli uomini a lui più vicini: "Matteo non può più fare tutto da solo". E che nel partito serpeggi delusione emerge anche dalle parole di Luca Morisi, il responsabile social di Salvini, il famoso papà della mitologica "Bestia": dal punto di vista dei contatti Facebook e Twitter "l'intervento in Senato non è andato bene come pensavamo". Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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