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Giuseppe Conte in crisi di consenso, ecco perché è andato a farsi contestare all'Ex Ilva: il retroscena

di Davide Locano domenica 10 novembre 2019
2' di lettura

Avete notato quanto, negli ultimi giorni, Giuseppe Conte ci stia mettendo la faccia? Quanto si faccia vedere? Premier prezzemolino, insomma. Ma con alterni risultati. L'ultimo episodio è stata la partecipazione al funerale dei pompieri morti nel rogo della cascina di Alessandria. Quello precedente a Taranto: Conte in pellegrinaggio dagli operai dell'ex Ilva, stabilimento da cui Arcelor Mittal sta fuggendo e con gran trambusto politico. E a Taranto, per il presunto avvocato del popolo, sono stati dolori: contestazioni, grida, insulti. Lui con la faccia tesa, ad ascoltare gli attacchi che gli rivolgeva la folla inviperita. Insomma, ci mette la faccia e come detto lo fa con alterni risultati. Anzi, pessimi. Leggi anche: Poche opere, molti misteri: chi è davvero Giuseppe Conte? Ma perché lo fa? La risposta arriva dai sondaggi, che un tempo lo davano come il politico a cui gli italiani accordavano il maggior grado di fiducia, la quale però è degradata a tempo record dal giuramento-bis, quello del governo giallorosso. Nel dettaglio, il calo registrato da Swg è di 11 punti rispetto al giorno del giuramento e di quasi sei punti rispetto a un mese fa. Un tracollo che il permier sta provando ad arginare facendosi vedere, mettendoci la faccia, appunto. Una strategia, mediatica e politica, per rivendicare la sua centralità nel dibattito politico infiammato dal continuo conflitto tra Pd e M5s, con il centrodestra che osserva interessato e dà fuoco alle polveri giallorosse sin troppo semplici da incendiare. Strategia mediatica e politica che però - si pensi all'enorme quantità di insulti ricevuta a Taranto - non sembra sortire grandi effetti. Anzi, sembra acuire la crisi di popolarità che sta investendo Conte. Nel video (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev), Giuseppe Conte contestato all'Ex Ilva

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