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L'incontro segreto tra Salvini e Berlusconi. L'accordo della svolta: cosa faranno

di Giovanni Ruggiero domenica 22 novembre 2015

2' di lettura

C'è una notizia buona e una cattiva sul fronte del centrodestra. Volendo partire dalla cattiva, il dato oggettivo è che Forza Italia e Lega nord non riescono a sciogliere il nodo sulle candidature nelle grandi città per le prossime elezioni amministrative. La buona però è che il dialogo tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si sta avviando quasi in pianta stabile e con presupposti che fanno ben sperare in una coalizione più unita e coordinata. Secondo quanto riportato da Repubblica, i due si sarebbero visti in gran segreto ad Arcore ieri, lunedì 16 novembre. Il lunedì che Salvini aveva evitato finora e che in passato era il giorno definito per le tradizionali cene tra il Cavaliere e l'allora leader del Carroccio, Umberto Bossi. Milano - I personaggi sondati finora dai due sembrano non volerne sapere di candidarsi alla guida di Milano. Sono stati incassati i no irreversibili di Paolo Del Bebbio e Paolo Scaroni, per non parlare di imprenditori e commercianti meno noti già consultati. Cresce l'ipotesi di insistere su Maurizio Lupi, uomo forte di Comunione e Liberazione a Milano, ma finché l'ex ministro non mollerà la maggioranza di governo e l'Ncd di Angelino Alfano, tutto rimarrà fermo. Uno scenario neanche tanto remoto, considerando che dal partito del ministro dell'Interno stanno per abbandonare la nave sei senatori al seguito di Gaetano Quagliariello, pronti a passare all'opposizione con il voto contrario alla legge di Stabilità. Prove generali - Qualche punto d'accordo è comunque emerso e almeno a Torino con l'azzurro Osvaldo Napoli e a Bologna con la leghista Lucia Borgonzoni, il centrodestra dovrebbe ritrovare l'intesa. Resta da ripristinare un clima più disteso tra i gruppi parlamentari, non a caso sarebbe sopraggiunto all'incontro anche il senatore Paolo Romani, tra i più critici sulla partecipazione di Berlusconi alla piazza leghista, seppur presente anche lui. Le prove generali per dare alle forze della coalizione una parvenza di unità partiranno con la legge di Stabilità, contro la quale ci sarà un coordinamento degli emendamenti da presentare tra i gruppi di Forza Italia e Lega. Un primo segnale, preceduto dall'apertura dello stesso Romani: "Chiedo solo che Forza Italia abbia maggiore consapevolezza identitaria, per il resto con la Lega lavoriamo insieme".

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