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Immigrazione, sicurezza e difesa,ecco i buchi nel programma di Grillo

Nella lista dei punti programmatici non c'è una parola sulla cittadinanza per gli immigrati o su come garantire l'ordine pubblico. Cosa vogliono fare i grillini in parlamento su questi temi?
di Ignazio Stagno domenica 10 marzo 2013

Beppe Grillo

3' di lettura

Poche settimane e i grillini andranno in parlamento. Ma cosa hanno in testa? Cosa vogliono proporre al Paese? Guai a dire che il Movimento Cinque Stelle non ha idee. Il mantra è sempre lo stesso: "Abbiamo venti punti di programma, basta leggerli sul nostro sito". Li abbiamo letti. Le proproste sono molto generiche e poco approfondite. I temi sono i soliti e come sempre vaghi: "Stato e cittadini", "energia", "informazione", "economia","trasporti", "salute" e "istruzione". Ma nemmeno una parola su "sicurezza", "immigrazione" e "politica estera". Non c'è una sola riga che faccia capire cosa Grillo pensi ad esempio dei flussi migratori e dei clandestini che entrano nel nostro Paese. Per ricostruire le linee guida dei Cinque Stelle in materia di immigrazione bisogna pesacre qualche dichiarazione di Beppe detta qua e là. Dare una "mancia" ai paesi poveri - Nel 2006 sul suo blog il comico genovese scriveva: "La parola immigrazione è un tabù. Qualcosa di cui si deve parlare in modo 'politically correct' per non passare da razzisti. C'è una generazione di italiani pagata qualche centinaio di euro al mese o disoccupata e una di mano d'opera sotto pagata che scarica i costi sociali sulla comunità. Una situazione che avvantaggia i padroncini, non l'economia italiana". Perché, secondo Grillo, "non è vero che gli italiani non vogliono più fare certi lavori", ma che piuttosto li vogliono fare "in condizioni di sicurezza e con uno stipendio dignitoso". La soluzione? Eccola: "Bisogna gestire all'origine i flussi migratori. Le nazioni più sviluppate dovrebbero destinare una parte del loro pil, almeno quanto spendono in armi, magari al posto delle armi, per aiutare i Paesi poveri. Distribuire la ricchezza nel mondo per non importare schiavi e instabilità sociale". Insomma basta dare una "mancia" ai paesi in via di sviluppo per evitare di trovarsi in casa una colf senegalese.  Tanta confusione - A mettere in luce la confusione dei grillini in materia d'immigrazione c'ha pensato in neodeputato a  Cinque Stelle Manlio Di Stefano: "Sull'immigrazione il nostro programma non ha un punto specifico". Nel 2011 sul suo blog Grillo scrive un post in cui sostiene la cittadinanza italiana a favore di chi nasce sul suolo italiano da genitori stranieri. A patto che sostenga un esame di lingua e di cultura italiana.  Sicurezza? Fermare la Polizia - Sul fronte sicurezza e su come le forze dell'ordine debbano lavorare ed operare sul territorio, sul programma non c'è nulla. L'unica traccia del Grillo-pensiero sul tema risale ad un altro post di fine 2012. In quel periodo, pieno di scontri di piazza e di rivolte studentesche con scontri feroci con Polizia e Carabinieri, Grillo aveva scritto: "Soldato blu, tu hai il dovere di proteggere i cittadini, non il Potere. Non puoi farlo a qualunque costo, non scagliando il manganello sulla testa di un ragazzino o di un padre di famiglia. Togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco. Sarà un atto rivoluzionario“. E ha aggiunto: "L'Italia è una delle nazioni più militarizzate del mondo. Carabinieri, Polizia di Stato, Polizie Municipali, Guardia di Finanza, Guardie Forestali, Vigili. Senza contare le guardie giurate, i vigilantes. I Carabinieri non intervengono per mancanza di fondi, non hanno neppure la benzina. I tribunali sono paralizzati senza fax, computer, spesso senza giudici". Populismo eluoghi comuni. Proposte nessuna. Può una forza politica governare un Paese senza avere idee chiare su sicurezza, immigrazione e difesa? Nei meet up dei Cinque Stelle c'è chi voleva lanciare le "ronde" per una "difesa dal basso". E' questo il programma dei grillini?

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