CATEGORIE

Pd, si divide in tre ogni volta che vota

Fra Strasburgo e Roma, fra Parlamento europeo e Parlamento nazionale, i dem sono sempre spaccati quando bisogna prendere posizione su difesa e sicurezza
di Francesco Damato domenica 13 aprile 2025

3' di lettura

Sono tre i colori nei quali una vignetta di Emilio Giannelli sul Corriere della Sera ha raccolto, come nella bandiera italiana, la maggioranza e il suo governo. Assegnando il verde al vice presidente leghista del Consiglio Matteo Salvini con l’indice contro il riarmo europeo, o come diavolo lo chiamano anche a Bruxelles, il bianco alla rassegnata e centrale premier Giorgia Meloni e il rosso al vice presidente forzista del Consiglio Antonio Tajani. Un rosso, in verità, di tonalità particolare, oltre che inedito per il successore di Silvio Berlusconi al vertice di quello il fondatore preferiva tingere o immaginare d’azzurro quando doveva parlarne cromaticamente.

Dell’opposizione, anziché del governo, il vignettista del Corriere si occuperà magari in un altro giorno o occasione. Ma i colori ai quali dovrà ricorrere sono, come vedremo, più del doppio di quelli applicati alla maggioranza. Sono sei, il doppio, quanti i documenti proposti alla Camera sui temi della difesa e della sicurezza. Ma fra le sei componenti dell’opposizione, parlandone generosamente al singolare e fingendo di prendere sul serio l’alternativa che perseguono al centrodestra, c’è un partito - naturalmente il Pd ora guidato da Elly Schlein - che fra Strasburgo e Roma, fra Parlamento europeo e Parlamento nazionale, si divide sino a tre quando vota, ripeto, sulla difesa e sicurezza. Esso vaga fra l’astensione, il sì e il no.

Pavia, l'assessore Pd Barbieri fa infuriare i vigili urbani: "Si scelgono chi multare"

Come vi abbiamo raccontato in questi giorni sono esplose le polemiche a Pavia sulla vicesindaca e assessore alla Mobili...

Così i colori dell’opposizione, presa sempre generosamente nel suo complesso, salgono ancora e superano persino i sette dell’arcobaleno. Che sono notoriamente rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto. Più che alla pace, generalmente associata ad essi, bandiere e striscioni dell’arcobaleno sono sventolati o stesi nelle piazze e nelle strade, dimostrando contro il governo, per contenervi neppure tutti i colori dell’opposizione. Un po’ come quelli delle maggioranze ai tempi prodiani dell’Ulivo e dell’Unione. E dei loro programmi che entravano nelle officine, nelle tipografie ed altro, sempre di memoria prodiana, con la sola copertina e ne uscivano con centinaia di pagine. Che servivano più a fare volume che a raccogliere impegni e progetti.

Non poteva finire diversamente da come finì l’avventura di Prodi: con quella che Clemente Mastella dalla sua attuale postazione di sindaco di Benevento ha ricordato come l’ultima vittoria del cosiddetto centrosinistra conseguita nel 2006 grazie ai suoi voti campani orgogliosamente di centro. Che gli valsero la nomina a ministro della Giustizia, sino a quando i soliti magistrati ne provocarono le dimissioni e, con esse, la fine della legislatura e dello stesso, presunto centrosinistra. La ciliegina sulla torta di Prodi, oggi più o meno conteso nostalgicamente dai salotti televisivi di tendenza di sinistra, fu messa nel 2013 dall’allora segretario del Pd Pier Luigi Bersani candidandolo al Quirinale in modo tale da procurargli una rivolta di “franchi tiratori” e la bocciatura.

Il sondaggio: Pd sotto quota. E Meloni... chi sale e chi scende

Un altro sondaggio, un'altra batosta per il centrosinistra. Secondo i dati della rilevazione di Lab21 per Affaritali...

In questo rapido sorvolo ricognitivo della politica italiana degli ultimi vent’anni e più non deve sorprendere la leggerezza, la disinvoltura, la comicità -diciamolo pure- di una sinistra che non sa analizzare sul piano politico il fenomeno mondiale di Donald Trump, tornato alla Casa Bianca non assaltandola ma spintovi dagli elettori con un risultato riconosciuto per prima dalla sua concorrente. E, non sapendo fare analisi politica, essa ricorre alla psicanalisi dando praticamente del matto, o disturbato, o del “narcisista patologico” al47.mo presidente degli Stati Uniti. Che è appena al terzo mese, poco meno, del suo mandato quadriennale, al netto di quelli trascorsi fra l’elezione e l’insediamento. Di dibattiti televisivi a partecipazione di psicanalisti titolati e non, professionisti o dilettanti, donne e uomini, giovani e anziani, faremo alla fine un’autentica indigestione. 

Giuseppe Conte senza vergogna: "Giorgia Meloni beniamina dei poteri transnazionali"

L'agenzia S&P ha alzato il rating dell'Italia a BBB+ da BBB con outlook stabile. È quanto è em...

tag
pd
difesa
sicurezza
elly schlein

La solita sinistra Hannoun, Debora Serracchiani attacca la destra: "Hanno strumentalizzato il caso"

Compagni smascherati Hannoun, Pina Picierno inchioda la sinistra: "Arresto di straordinaria importanza"

Un caso esemplare Sergio Ramelli a sinistra fa ancora paura

Ti potrebbero interessare

Hannoun, Debora Serracchiani attacca la destra: "Hanno strumentalizzato il caso"

Hannoun, Pina Picierno inchioda la sinistra: "Arresto di straordinaria importanza"

Sergio Ramelli a sinistra fa ancora paura

Silvia Salis, badilata su Elly Schlein e Pd: "Risponderei assente"

Hannoun, Debora Serracchiani attacca la destra: "Hanno strumentalizzato il caso"

Hannoun finisce in manette ma per Debora Serracchiani è la destra a strumentalizzare. Tutto vero. Nel giorno in c...

Nicola Fratoianni, "povera Gaza!". La figuraccia: ha sbagliato foto...

Figuraccia servita per Nicola Fratoianni. Le foto giocano un brutto scherzo al leader di Sinistra italiana. Nel giorno d...

Hannoun, Pina Picierno inchioda la sinistra: "Arresto di straordinaria importanza"

Non è un caso che sia di Pina Picierno la prima voce del Partito democratico a commentare l'arresto di Mohamm...

Taglio dei deputati? Crescono le spese alla Camera: altro flop del M5s

Ai tempi del governo “Conte I”, quello giallo-verde, il ministro delle Riforme istituzionali non c’era...
Tommaso Montesano