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Ius soli, Kyenge: "Ad Alfano non risponde"

Il vicepremier chiude, a lei chiedono un parere: "Non dico nulla". Poi sui cori contro Balotelli: "Non è detto che si tratti di razzismo"
di Ignazio Stagno domenica 26 maggio 2013

Cécile Kyenge

3' di lettura

di Ignazio Stagno Ius soli sì, ius soli no. Il dibattito è acceso e rischia di spaccare la maggioranza. Il ministro Cecile Kyenge, si sa, in cima all'agenda ha un punto ben preciso: gli immigrati. Per loro vuole: cittadinanza alla nascita e posti riservati nelle pubbliche amministrazioni. Su questi temi il governo discute e nell'esecutivo delle larghe intese il dialogo è fondamentale. Sullo ius soli il ministro dell'Interno, Angelino Afano, in un'intervista al Corriere della Sera ha frenato affermando che "ci sono iniziative e leggi, in ogni ambito, che solamente un governo di centrodestra potrebbe portare avanti - sottolinea -. E ci sono iniziative e leggi che potrebbe portare avanti solamente un governo di centrosinistra. La conseguenza è che questo Parlamento e questo governo non faranno ciò che solo il centrodestra potrebbe fare, né ciò che solo il centrosinistra potrebbe fare". Insomma lo ius soli per Alfano non è tra le priorità del governo che invece deve dare risposte nette e celeri alla crisi e alla disoccupazione giovanile. La Kyenge insiste - Non è dello stesso parere la Kyenge, che insiste, e al Salone del Libro di Torino torna a parlare di ius soli come punto fermo di governo: "Lo ius soli non è nel programma di governo ma è dalla società civile che deve venire la richiesta che ciascun bambino possa sentirsi a casa propria in questo Paese. Proprio visitando gli stand e la sezione 'Lingua Madre' di questa manifestazione - ha aggiunto - si dimostra come con le buone pratiche si possa sconfiggere il pregiudizio nel nostro Paese". Rispondo solo a me stessa - Ma ai cronisti che gli chiedevano una risposta alla chiusura del ministro Alfano, la Kyenge ha risposto così: "Non posso rispondere ad una posizione del ministro Alfano, io rispondo a me". Insomma il ministro Kyenge di ascoltare il parere di un suo collega in Consiglio dei Ministri non vuole saperne. Eppure sa bene che il titolare degli Interni in materia di ius soli è competente. Poi la Kyenge aggiunge: "Abbiamo sentito tutti il programma di governo del premier Letta. É un tema che va affrontato su vari lvelli in un clima di confronto e di dialogo che coinvolga tutti. Bisogna confrontarsi per arrivare ad una proposta". Confrontarsi sì, ma sullo ius soli, con Alfano, no... I cori contro Balotelli - Sempre dal Salone del Libro, la Kyenge si è espressa su uno degli argomenti caldi dell'ultima settimana: i cori razzisti contro Mario Balotelli. Secondo il ministro "non è scontato che i cori contro Balotelli siano dettati dal razzismo. Credo che qua bisogna anche vedere in quale momento siano stati fatti questi cori", ha dichiarato commentando gli insulti ricevuti da Super Mario durante la partita a Siena e poi a Firenze. Per la Kyenge "bisogna anche ricondurre tutto ai risultati della partita, e credo che a volte bisogna essere molto lucidi per capire quando si parla di razzismo, quando si parla di sport, di una sconfitta o di altri tipi di motivazione che spingono le persone".

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