Ogni occasione per scendere in piazza (contro Israele) è buona. E così ecco che si apprende che questo sabato, 21 giugno, esponenti del Pd saranno in piazza a Roma per prendere parte alla manifestazione contro il riarmo. Fonti di partito infatti hanno confermato che "qualcuno del Pd ci sarà". Un corteo che, con la complicità dell'attacco all'Iran, si trasformerà nella consueta parata contro Israele, parata ormai ricorrente ma soggetta a recrudescenze più cariche d'odio ora che Tel Aviv si sta prendendo la briga di provare a far crollare il regime degli ayatollah e il loro programma atomico.
Bene, il punto è che ad aggiungere un pizzico di pepe, ad aggiungere grottesco al grottesco, c'è il fatto che per certo, in piazza, non ci sarà la segretaria dem, Elly Schlein. Quel giorno infatti si troverà in Olanda, ad Amsterdam, per prendere parte alla riunione del gruppo Verdi e di quello dei socialisti, un appuntamento che l'entourage della Schlein ha voluto rimarcare essere "in agenda da tempo".
Così come è in agenda da tempo la "capatina" di Elly al Pride di Budapest, in Ungheria, il prossimo 28 giugno: presenza sbandierata e rivendicata da Elly, pronta a sfilare contro la "democratura" (così la chiamano loro) di Viktor Orban. Anche questa presenza, ammettiamolo, un poco grottesca. Tanto che FdI ci sguazza. Il partito guidato da Giorgia Meloni ha rilanciato sui social una estrema sintesi della vicenda: "Rischio guerra globale", "Andrò al Pride in Ungheria". Due frasi, secche; la prima a parlare è Meloni, la seconda Schlein. FdI di suo pugno ha aggiunto: "Differenze sostanziali". Già, trova le differenze...