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Marchionne invita la Boldrini alla Fiat e lei rifiuta

di Ignazio Stagno domenica 7 luglio 2013

Laura Boldrini

2' di lettura

Laura Boldrini torna alle origini. La "compagna Laura" sbatte la porta in faccia all'ad di Fiat Sergio Marchionne che l'ha inviatata a visitare lo stabilimento di Val Di Sangro. La vendoliana si gonfia il petto di orgoglio "rosso" e risponde picche per far un favore ai sindacati e soprttutto alla Fiom di Maurizio Landini. Così alla lettera ufficiale inviata dal manager italo-canadese, con tanto di invito, la Boldrini risponde con una missiva che ha il sapore di un manifesto del Pci. Il gran rifiuto -  "Lei,Dottor Marchionne, concorderà che le vecchie ricette hanno fallito e che ne servono di nuove. Affinche’ il nostro Paese possa tornare competitivo e’ necessario percorrere la via della ricerca, della cultura e dell’innovazione, tanto dei prodotti quanto dei processi. Una via che non e’ affatto in contraddizione con il dialogo sociale e con costruttive relazioni industriali: non sara’ certo nella gara al ribasso sui diritti e sul costo del lavoro che potremo avviare la ripresa. Per impegni istituzionali gai’ in agenda” non puo’ accogliere l’invito alla cerimonia del 9 Luglio in Val di Sangro", scrive la Boldrini. Dalla parte della Fiom - Un rifiuto che pesa quello della Boldrini che precisa come lei ami stare dalla parte dei lavoratori e non dalla parte del "padrone": "Cerco quanto piu’ possibile di incontrare le delegazioni di lavoratori che vengono a Roma per far sentire la loro voce al governo e al Parlamento, sia i piccoli e medi imprenditori che tentano una via di uscita dalla crisi. Sarebbe grave se in un momento cosi’ difficile per le famiglie italiane i Palazzi della politica si chiudessero in se stessi e non si mostrassero aperti a tali istanze”. Insomma di sicuro dopo il torto subito da parte di Marchionne i rapporti tra Lady Montecitorio e l'Ad Fiat saranno tesissimi. Ma la Boldrini pensa già al voto e sa che un buon bottino elettorale per Sel può arrivare da Fiom e sindacati. Meglio non creare disagi. Altrimenti al prossimo giro la Boldrini, Montecitorio lo guarderà col binocolo. (I.S.)

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