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Gli utenti del blog si ribellano a Grillo: "Non rovinare il M5S"

Il popolo che ha osannato il leader per anni adesso si spacca: dopo i clandestini, critiche anche per il post contro il Fatto
di Michele Chicco domenica 13 ottobre 2013

Beppe Grillo visto dal nostro Benny

2' di lettura

"Beppe, ma che dici?". Lettori e militanti del Movimento 5 Stelle in questi giorni sgranano gli occhi più che mai: dopo l'attacco ai senatori che avevano proposto l'abolizione del reato di clandestinità in commissione al Senato, Beppe Grillo se l'è presa con Il Fatto Quotidiano, il giornale più "vicino" al M5S. La base, insomma, non l'ha presa bene, per niente: molti si interrogano sulla vera natura di Grillo, altri, ovviamente, sono d'accordo. A tutti, però, sembra chiara una cosa: Grillo è stanco ed è tornato ad attaccare perché sa che questa è la miglior difesa possibile.  Papa Francesco - Però oggi Beppe deve incassare: gli elettori sono il suo pane quotidiano, lui lo sa e l'ha ammesso prima di tutti. A loro bisogna riservare uno sguardo speciale e non si può trattare chi ti dà fiducia con spocchia. "Casaleggio è un leader come io sono Papa Francesco" ha scritto Domenico, utente del blog, commentando uno degli ultimi post del capo 5 Stelle. Una critica, velata, al guru e a tutto l'ambiente. Domenica, però, non è solo. "Finitela di fare le vittime", scrive Sandro: non bisogna "perdere tempo con queste lamentele da asilo". L'obiettivo è la democrazia diretta, certo, ma a sentire i suoi non si capisce quanto, alla fine, possa convenire al leader 5 Stelle. Come un boumerang tornano indietro verso Genova tutti gli slogan che Beppe ha lanciato in questi anni: "Non voglio che per colpa vostra il M5S perda consensi o la strada di rinnovamento fin qui  percorsa. Smettetela! Il M5S siamo noi, non voi". Uno vale uno, si diceva, ed oggi i militanti sembrano essere passati all'incasso.  "Sempre con te" - Come ogni spaccatura che si rispetti, però, tra i commentatori del blog (molto spesso anche elettori del movimento) c'è chi è dalla parte del capo: "Daje Beppe". "Restiamo in campana" ha scritto Nicolino. La parte che guarda a Grillo come l'intoccabile leader del movimento è ben decisa ad andare avanti e condivide, ciecamente, quello che dice il duo di testa. C'è chi, poi, non mette nemmeno in discussione il possibile dissenso sulle parole di Grillo (riferendosi all'anatema contro i senatori di qualche giorno fa): "Beppe ha solo ricordato la regona numero uno del M5S ai nostri portavoce: tutto deve passare attraverso le decisioni prese dagli iscritti". Insomma, con o contro Grillo, purché uno valga uno. 

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