Arieccolo

Beppe Grillo, sul blog insulti a Bruno Vespa e Zelensky

Il titolo spiega già tutto "Dalle bombe alle canzoni. Anche il dolore fa spettacolo". È l'articolo che apre il Blog di Beppe Grillo: in sostanza, un attacco a Volodymyr Zelensky e ai suoi alleati occidentali, ma anche a Bruno Vespa fresco di intervista al presidente ucraino. "Dimentico dei sacrifici del popolo ucraino, da consumato attore di cabaret, Zelensky ha da ultimo partecipato in video alla serata di gala di Los Angeles per il Grammy Awards 2022, al convegno di Davos a cui ha inviato la sua first lady per perorare aiuto dalla crema finanziaria e speculatrice mondiale ed ha chiesto di apparire sul palcoscenico dell’Ariston, durante il festival di Sanremo, grazie alla mediazione con Amadeus condotta da Vespa che lo ha intervistato. Puro spettacolo", scrive sempre l’ex ambasciatore Torquato Cardilli, abituale "contributor" del Blog. "Forse bisognerebbe consigliargli di cominciare un rosario di scongiuri vista la fine che hanno fatto Capi di Stato che hanno concesso altrettante analoghe interviste in passato: Saddam Hussein, Gheddafi".

 

 

Quanto al cuore della contesa militare e geopolitica, il testo domanda: "Gli Usa, la Nato, l’Ue, il governo italiano cosa vogliono ottenere? Forse il crollo di Putin con la debellatio della Russia in una lotta di tutti contro di lui? Lo capiscono o no che se il loro nemico numero uno fosse veramente ridotto alle strette, con le spalle al muro, prima di cedere, non esiterebbe a raccogliere la sfida dell’Ucraina, che si considera già a tutti gli effetti integrata nella Nato, e quella dell’alleanza occidentale che promette guerra infinita, allargando il raggio dei bombardamenti alla cieca ai Paesi europei?".

 

 

 

E ancora, insiste: "Proclamando ai quattro venti che vogliono punire una volta per tutte la Russia, i politici occidentali si comportano da incoscienti: continuano a insistere nell’inviare nuove armi super tecnologiche che allontanano la pace e non evitano ulteriori distruzioni, lasciano spazio alle caste militari a scapito della diplomazia, nascondono che l’industria bellica gestita da veri e propri seminatori di morte è un maiale all’ingrasso e consentono libertà di manovra a Erdogan di ergersi a regista della politica di mediazione", si legge. "Cosa ci fanno i sottomarini nucleari russi nel Mediterraneo e nel mar Baltico muniti di missili intercontinentali e perché Putin fa proprio ora i continui test di missili ultrasonici? E poi siamo sicuri che la Cina resti neutrale di fronte alla distruzione della Russia? Bisogna proprio essere impazziti, come dice il Papa, per non capire che la continua escalation non avvicina la pace, ma porta inesorabilmente a una nuova guerra mondiale".