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Presidenza della Camera, Marta Grande (M5s): "Mi rimetto alla volontà del Movimento"

Dimenticati i toni incendiari di Grillo, in un'intervista a Repubblica, la neodeputata emana sobrietà da tutti i pori
di Sebastiano Solano domenica 17 marzo 2013

2' di lettura

L'erede di Gianfranco Fini alla presidenza della Camera potrebbe essere Marta Grande, neo-deputata grillina, laurea in lingue in Alabama e master in relazioni transatlantiche. A 25 anni, potrebbe essere la più giovane a ricoprire un incarico così importante. E non è solo un'ipotesi, se è vero che ieri, martedì 12 marzo, dall'incontro tra Pd e M5s, tra le altre cose, è emerso un dato: i tanti proclami di Beppe Grillo che a ogni piè sospinto ha annunciato di non voler partecipare a nessuna spartizione di poltrone sono, appunto, solo dei proclami. Ha dichiarato ieri Vito Crimi, capogruppo grillino al Senato, prima dell'incontro: "Se vogliono darcela, diremo grazie", aggiungendo poi di ambire a "un questore e un vice-presidente della Camera e un questore e un vice-presidente del Senato". Lo stile doroteo -  Stamattina, in un'intervista a Repubblica, Marta Grande ha affossato un altro luogo comune, molto in voga tra i commentatori, che vorrebbe i grillini ingenui e inesperti, dimostrando di aver già fatto suo il linguaggio della politica, il dico e non dico. All'intervistatore, che le chiede se sarà lei la candidata dei Cinque stelle alla presidenza della Camera, ha dichiarato: "Noi eletti ci riuniremo nei prossimi giorni (oggi, ndr) per decidere chi proporre alla presidenza delle due camere". Il giornalista insiste ripetutamente, ma lei rimane abbottonata, sfoggiando un politichese degno della Dc degli anni d'oro. All'ennesima, identica domanda, poi dichiara: "Io mi rimetto alla volontà del Movimento. Certo, fare il presidente della Camera è un altissimo onore, oltre che un compito assai delicato, e penso che per chiunque sarebbe molto, molto difficile tirarsi indietro". Retorica da Prima Repubblica, insomma. Il meglio però deve ancora venire.  Le istituzioni prima di tutto - Dimenticati i toni incendiari del comico genovese, a proposito delle istituzioni e delle personalità che le hanno occupate afferma: "Per noi le istituzioni vengono prima di tutto. Chi occuperà quella carica dovrà essere assolutamente imparziale e far rispettare il regolamento e la Costituzione. Non si discute". Poi dice di ispirarsi a Nilde Iotti, di cui l'ha colpita "la sua sobrietà e l'eleganza dei suoi discorsi". Infine, riguardo l'impatto con Montecitorio, dichiara: "E' una sensazione molto bella. Entuisiasmante. Ma sappiamo che non c'è tempo per gongolarsi: la situazione è molto seria". Qui, invece, sembra Mario Monti.

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